Per la prima volta in Italia una lavoratrice cinese si è rivolta a un sindacato per denunciare di essere stata ingiustamente licenziata da una ditta gestita da suoi connazionali e presso cui lavorava. Il fatto è accaduto a Prato e ne ha dato notizia il quotidiano 'Il Tirreno' spiegando che si tratta del primo caso in Italia riguardante esponenti della comunita' cinese, ritenuta tradizionalmente chiusa su questi temi. La donna si era presentata in lacrime alla Cgil di Prato spiegando si aver lavorato da aprile ma di essere stata messa in regola solo il 29 luglio scorso con un contratto part time con un salario di 500 euro in busta paga ed una parte in nero. L'azienda aveva anche ricevuto un'ispezione. La donna era stata licenziata perchè aveva chiesto di assentarsi per un mese per tornare dalla sua famiglia e sottoporsi a cure mediche in base. Aveva anch esibito dei certificati rilasciati da un medico di Prato. La risposta dell'azienda era stata l'immediato licenziamento. Ora il sindacato avvierà la vertenza contro la ditta.

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