Hanno preso carta e penna gli agricoltori della zona di Cerano, nei pressi di Brindisi, che da oltre tre anni e mezzo non possono coltivare i loro terreni, con gravi conseguenze economiche sul loro reddito e sulle loro attività. E così 150 agricoltori, imbufaliti, per il lungo periodo di astinenza forzata dalle loro coltivazioni, hanno preso avvocato e scritto una lettera la sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, a cui chiedono di risarcire loro il danno, dopo che il tribunale amministrativo ha giudicato illegittima l'ordinanza, con cui il sindaco procedette a vietare le coltivazione, a decorrere dal 28 giugno 2007. In quell'anno, infatti, una conferenza dei servizi aveva deciso di far sospendere le coltivazioni, a causa di presunte situazioni di allarme, in termini di salute pubblica. Non meglio specificati i motivi concreti dell'allarme, né tantomeno i livelli dello stesso. Fatto sta che da allora ad oltre 150 agricoltori viene impedito di potere coltivare i propri terreni, con grave nocumento al loro reddito. Ora che il tribunale amministrativo ha dato loro ragione, i contadini chiedono al sindaco di pagare il conto di una decisione giudicata illegittima; a poco valgono le obiezioni del Comune, secondo cui una conferenza dei servizi, in accordo con l'allora Ministero dell'Ambiente aveva proceduto in tal senso; dopo tre Natali senza coltivazioni, gli agricoltori di Cerano non intendono mollare.

In evidenza oggi: