La Camera dei deputati, dopo ampia discussione e a seguito del rinvio alle Camere da parte del Presidente della Repubblica, ha approvato lo scorso 19 ottobre il disegno di legge, che mira a riformare, sotto molteplici aspetti, il mondo del lavoro. Soffermandoci, per il momento, alle sole novità che toccano il pubblico impiego, innanzitutto, viene incrementato ulteriormente l'utilizzo delle procedure telematiche, in ossequio ai principi di trasparenza, di economicità e di efficienza dell'azione della P.A.. Da un lato, si impone alle Amministrazioni la pubblicazione telematica sia dei bandi e dei concorsi, che dei dati relativi ad assunzione, proroga, trasformazione o cessazione dei rapporti di lavoro. Dall'altro lato, ogni Ente Pubblico dovrà inviare on line al Dipartimento della Funzione pubblica, in modo da aggiornare tempestivamente il sito istituzionale di quest'ultimo, vuoi i dati sulle retribuzioni annuali, sui curricula vitae, e sui recapiti telefonici e di posta elettronica dei dirigenti, vuoi i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale assegnato a ciascun dirigente. Anche i medici privati, così come già da parecchi mesi quelli delle strutture convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, dovranno inviare i certificati per via telematica all'INPS, la quale sarà tenuta ad inoltrare tempestivamente il certificato stesso all'amministrazione di competenza. Diverse, poi, le novità in materia di mobilità (sia collettiva che volontaria) e aspettativa (favorendo, ad esempio, l'avvio di attività professionale o imprenditoriale autonoma da parte di un pubblico impiegato), nonché di permessi, congedi e diritti di assistenza a stretti congiunti disabili. Si segnala, infine, la creazione del "Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni".

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