L'associazione dei contribuenti italiani rende noto che negli ultimi 5 anni in Italia "la fedeltà fiscale dei contribuenti è scesa di 11 punti passando da 28,94% a 17,83%". E' quanto emerge dall'analisi dei dati sulla Tax Compliance rilevati da "Lo Sportello del Contribuente" con riferimento al periodo luglio 2005 - luglio 2010. Quello che secondo l'associazione ha concorso nel peggioramento dei rapporti tra fisco e contribuenti è la burocrazia fiscale "che costa ben 19,2 miliardi all'anno ai contribuenti italiani titolari di partita iva". Una vera e propria tassa occulta che grava su artigiani, liberi professionisti e PMI con un'incidenza media per ciascun contribuente di 5.036 euro l'anno. Ll'indagine è stata condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it ed ha tenuto conto di tutti i costi necessari per "la compilazione della dichiarazione dei redditi, IVA, Intrastat e sostituti d'imposta, degli studi di settore, del calcolo del redditometro, del disbrigo delle pratiche fiscali, del costo per l'acquisto dei software fiscali, della tenuta della contabilita', della trasmissione telematica, della gestione dei crediti fiscali, degli avvisi bonari e delle cartelle pazze, delle istanze in autotutela, del contenzioso tributario, degli adempimenti per la privacy e per l'antiriciclaggio e della formazione del personale per gli adempimenti in materia contabile e fiscale". Si tratta di una burocrazia fiscale che costa molto di più rispetto ad altre realtà europee. Oltretutto segnala l'associazione, questa spesa nel 2010 è aumentata del 4% rispetto al 2009 a causa di nuovi e onerosi adempimenti fiscali a fronte dei quali si è inoltre registrato un peggioramento dela qualità dei servizi pubblici. Se si vuole combattere l'evasione fiscale - scrive l'associazione - occorre "una riforma fiscale che deve passare attraverso la semplificazione del fisco".
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