Sia pure con due anni di ritardo, sta per essere recepita anche in Italia la decisione quadro 2006/783 del 6 ottobre 2006 sull'applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni di confisca. Sarà più semplice e più rapido colpire i patrimoni della criminalità organizzata . Grazie al principio del mutuo riconoscimento, che permette di eseguire direttamente i provvedimenti provenienti dalle autorità giudiziarie di altri Stati Ue, vengono così limitati inutili passaggi burocratici e i tradizionali sistemi che prevedono nell'intervento della Corte d'appello competente per territorio. L'obiettivo è quello di giungere alla confisca dei patrimoni con strumenti in grado di garantire che una rapida esecuzione dei provvedimenti di confisca, eliminando i sistemi di conversione delle decisioni di altri Stati in atti nazionali. Dopo il mandato di arresto europeo viene perseguito l'intento di realizzare una efficace lotta alla criminalità, anche transnazionale. Saranno superate, almeno nel territorio Ue, le rogatorie, sostituite da rapporti diretti tra le autorità giudiziarie degli Stati, tenuti a riconoscere ed eseguire «nel proprio territorio le decisioni di confisca prese da un tribunale competente in materia penale di un altro Stato membro». I provvedimenti dovranno però essere definitivi. Il decreto legislativo prevede una limitazione rispetto all'applicazione della confisca per equivalente non prevista nella decisione quadro. L'articolo 1, comma 3 dispone che la decisione di confisca che dovrà essere eseguita in Italia su richiesta delle autorità di altri Stati Ue, nei casi in cui abbia per oggetto beni di valore equivalente a quello confiscato, potrà «essere eseguita nei casi e con i limiti previsti dalla legge nazionale"

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