I contribuenti italiani che sono titolari di partita iva, sostengono un costo complessivo annuo di 19,2 miliardi l'anno a causa della burocrazia fiscale
I contribuenti italiani che sono titolari di partita iva, sostengono un costo complessivo annuo di 19,2 miliardi l'anno a causa della burocrazia fiscale. E' quanto denuncia l'associazione contribuenti.it che, in un comunicato stampa, ha reso noti i risultati di una indagine condotta da KRLS Network of Business Ethics. L'indagine, si legge nel comunicato, "ha preso in considerazione tutti i costi per la compilazione della dichiarazione dei redditi, IVA, Intrastat e sostituti d'imposta, degli studi di settore, del calcolo del redditometro, del disbrigo delle pratiche fiscali, del costo per l'acquisto dei software fiscali, della tenuta della contabilita', della trasmissione telematica, della gestione dei crediti fiscali e degli avvisi bonari, delle istanze in autotutela, del contenzioso tributario, degli adempimenti per la privacy e per l'antiriciclaggio e della formazione del personale per gli adempimenti in materia contabile e fiscale". Insomma di tratterebbe di una sorta di tassa occulta di circa 5mila euro che deve pagare ogni contribuente italiano per esercitare una attività economica . Lo studio commissionato da Contribuenti.it ha preso in esame anche il tempo richiesto dalla burocrazia fiscale che viene inevitabilmente sottratto ala produzione: si parla della perdita in media di 97 ore pari a dodici giornate lavorative "per ciascun addetto, nelle micro aziende, per scendere a 85 ore, pari a 10 giornate, per ciascun addetto, per le piccole aziende, a 74 ore, pari a 9 giorni, per ciascun addetto, per le medie imprese". E' necessario dunque secondo l'Associazione che la riforma fiscale in Italia sia incentrata sulla semplificazione del fisco. Serve un rapporto piu' equo tra fisco e contribuente - spiega il presidente di Contribuenti.it - incentrato sulla tax compliance, come avviene da tempo nei principali paesi europei'

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