Emilio Miceli, segretario generale del sindacato Slc Cgil, nel corso dell'assemblea nazionale dei quadri e delegati dei call center, tenutasi a Roma, ha chiesto un tavolo con il governo sui call center. Miceli chiede in particolare la cancellazione della norma sull'Irap inserita nella finanziaria perchè "facilita gli avventurieri che stanno affossando il settore e che rischiano di trascinare in una terra di nessuno anche gli imprenditori dal comportamento virtuoso". Miceli sottolinea che anche i grossi gruppi di tlc ricorrono ai call center "come una vera e propria valvola di scarico. Serve una risposta di sistema per cui tutti facciano la propria parte innanzitutto il governo che deve riconoscere le specificita' produttive e occupazionali del settore; i committenti che devono modificare radicalmente le proprie politiche sugli appalti; gli outsourcer che devono investire sulla qualita' occupazionale e la tutela dei posti di lavoro". Come sindacato "siamo pronti - conclude Miceli - a fare la nostra parte solo all'interno di un quadro di certezza e diritti". Intervenendo all'assemblea Bruno Di Cola, segretario generale della Uilcom-Uil, ha sottolineato la necessità di "rivolgersi al governo per giungere ad un codice etico delle imprese ed evitare il massimo ribasso, nelle gare d'appalto, anche sui contratti".

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