L'Associazione nazionale forense (Anf) ha ribadito che "l'introduzione delle specializzazioni all'interno della riforma della legge professionale forense in discussione al Senato e' un fatto positivo, soprattutto perche' rappresenta una garanzia per i cittadini". Il sistema ipotizzato nel progetto di riforma però - si legge nel documento - desta "qualche perplessita', in primo luogo per la mancata previsione di percorsi - alternativi alla frequenza delle scuole di alta formazione - attraverso i quali sia possibile dimostrare la propria conoscenza e pratica specialistica. Come pure sembra eccessiva in senso opposto la possibilita', per gli avvocati iscritti all'albo da almeno venti anni, di qualificarsi con il titolo di specialista, addirittura in due diverse discipline, solo sulla scorta di un'auto-attestazione". Secondo il segretario generale di Anf, Ester Perifano 'E' essenziale che si stabiliscano regole chiare e rigorose per defnire sia il percorso attraverso cui gli avvocati possono ottenere la specializzazione, sia i requisiti di cui devono essere dotati i soggetti titolati ad attribuire la specializzazione". Per la Perifano "sono in gioco prima di tutto i diritti dei cittadini, quindi anche la rispettabilita' di tutta la professione forense. E' bene mettere subito dei paletti molto chiari per evitare di aprire le porte a chi ha solo voglia di fare affari'.

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