Lo Snals Confsal considera iniqua, nei confronti di scuola università e ricerca, la manovra economica correttiva e rimarca "la cancellazione - per il personale di scuola, universita' e ricerca - dalle anzianita' di servizio dei prossimi 3 anni". In questo modo spiega lo Snals Confsal, si colpisce "soltanto questa tipologia di personale, che fruisce di una progressione economica per anzianita', sia sul piano retributivo immediato sia sul piano previdenziale (pensione e buonuscita). Una penalizzazione aggiuntiva rispetto a quella che colpisce tutto il pubblico impiego con il blocco dei contratti e delle retribuzioni". Secondo Snals Confsal "Il personale della nostra scuola, che percepisce retribuzioni di gran lunga inferiori alla media europea aveva trovato un minimo riequilibrio nello sviluppo per anzianita', gia' coperto con le attuali risorse contrattuali e non bisognoso di nessuna risorsa aggiuntiva per i prossimi anni. Altri danni arrivano dall'intervento sui trattamenti di fine rapporto con cui il datore di lavoro 'Stato' decide di rateizzare il pagamento di somme che dovrebbero essere via via accantonate per il lavoratore e, quindi, immediatamente e integralmente disponibili per l'erogazione al momento del collocamento a riposo". Il segretario generale Marco Paolo Nigi spiega che Snals Confsal è disponibile a valutare interventi correttivi della spesa pubblica ma "intende reagire con fermezza di fronte a scelte che non paiono del tutto ispirate a principi di giustizia ed equita'. Esse colpiscono ingiustamente i dipendenti pubblici di scuola, universita' e ricerca che sono da considerare un settore di investimento produttivo per il Paese".

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