Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter 24/30 marzo) ha comunicato di aver bloccato i data base di sette società che operavano in Internet, per violazione di norme sulla privacy. Queste Società, infatti, contravvenendo al divieto di spamming, avevano continuato a inviare a svariati utenti numerose e-mail pubblicitarie e promozionali, senza aver preventivamente acquisito il loro consenso e senza aver fornito le prescritte informazioni sulle modalità e le finalità della raccolta dei dati personali. L'Autorità ha spiegato che il blocco dei data base si è reso necessario per impedire che il trattamento illecito e non corretto dei dati personali, già accertato nei confronti di alcuni utenti che si erano rivolti al Garante, potesse estendersi a un elevato numero di cittadini i cui indirizzi e-mail erano presenti negli archivi delle società. Il periodo di blocco determinerà alle Società un'astensione da qualsiasi operazione di trattamento illecito di dati personali che durerà fino a quando il Garante non adotterà accertamenti e successivi provvedimenti. Il mancato rispetto del blocco determinerà la reclusione da tre mesi a due anni. Durante lo "stop", le società dovranno far conoscere al Garante tutte le modalità di raccolta e di successivo trattamento degli indirizzi e-mail, con particolare riguardo all'uso di eventuali software o di procedure automatizzate e comunicare se i dati raccolti siano trasferiti a terzi e per quali finalità, come sia fornita l'informativa agli utenti e, ove richiesto, raccolto il loro consenso e infine, che tipo di provvedimenti siano stati adottati per consentire l'esercizio dei diritti di accesso, rettifica e cancellazione, previsti dalla normativa sulla privacy.

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