Roma, 2 apr. (Adnkronos) - 'Il decreto legge approvato oggi a Palazzo Madama salva il mercato assicurativo e non le compagnie'. Il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, conversando con i cronisti alla Camera, rivendica l'importanza del provvedimento che oggi il Senato ha convertito in legge e tiene a precisare che il nome con cui il dl e' stato ribattezzato, e cioe' 'salva-compagnie', non risponde alla filosofia della misura visto che si limita a sostituire al giudizio secondo equita' dei giudici di pace, il giudizio secondo diritto nelle controversie relative ai contratti di massa. 'Il giudizio secondo equita' -spiega il ministro- era stato previsto solo nei ricorsi nelle controversie individuali'. 'A questo punto -aggiunge Marzano- seguiranno gli incontri con le compagnie e spero anche con le associazioni dei consumatori. Io -ha ricordato- ho chiesto alle compagnie di tener fede all'impegno preso in merito ai benefici da realizzare a favore degli assicurati'. Riduzione delle tariffe? 'Siamo in Europa e quindi c'e' il mercato -osserva il ministro-. Io posso fare solo una raccomandazione in tal senso'. Intanto il ministero di via Molise sta cercando una data di convocazione congeniale sia alle compagnie che alle associazioni dei consumatori. Per l'Intesa 'e' una vergogna che un decreto pessimo, incostituzionale, lesivo degli interessi dei cittadini e ad unico vantaggio dei poteri forti delle compagnie di assicurazione sia stato approvato dal Senato'. Tuttavia l'Intesa 'non si da' per vinta' e annuncia che 'continuera' la battaglia politica contro il decreto e chi l'ha votato'. Cosi' come avvenuto per i deputati anche per i senatori, ' Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori renderanno noti nomi, cognomi, partiti di appartenenza e collegi elettorali di chi ha votato a favore del decreto, invitando i cittadini a contestarli e non votarli alla prima occasione utile'. Intesa si dichiara comunque ottimista il decreto, afferma, 'verra' annullato molto presto dalla Corte Costituzionale e la pronuncia della Corte sancira' il definitivo suicidio del Governo che ha preferito tutelare le forti e avide compagnie a discapito dei cittadini'.

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