Secondo quanto emerge dal Rapporto trimestrale dell'autorità di vigilanza dei contratti pubblici diffuso il 9 ottobre scorso, in riferimento al settore dei contratti pubblici, la domanda complessiva per quanto riguarda i primi sei mesi dell'anno in corso è cresciuta da 35 a 37 milioni di euro e cioè del 6,3%. Lo rende noto la presidenza del Consiglio dei Ministri che inoltre fa sapere che, nell'ambito del settore dei contratti pubblici, si è tenuta nella Capitale la prima conferenza prima conferenza internazionale promossa dalla Presidenza italiana del Public Procurement Network (PPN), la Rete Europea per gli Appalti Pubblici, organizzata dall'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e dal Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di assicurare pubblicità alle gare e la partecipazione tra le imprese in posizione di totale parità. Secondo quanto emerge dal Rapporto trimestrale dell'autorità di vigilanza dei contratti pubblici diffuso il 9 ottobre scorso, in riferimento al settore dei contratti pubblici, la domanda complessiva per quanto riguarda i primi sei mesi dell'anno in corso è cresciuta da 35 a 37 milioni di euro e cioè del 6,3%. La conferenza, dal titolo "Il ruolo degli appalti pubblici in Europa nell'attuale contesto economico", ha visto la partecipazione di quasi 30 delegazioni in rappresentanza dei governi dei paesi che compongono la Rete Europea degli Appalti Pubblici e della Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo e dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico. Sarà disponibile per tutti i comuni italiani il Patto d'Integrità, una "best practise", come è stata definita dalla nota diffusa dal governo, contro la corruzione nel settore degli appalti. La "pratica" era stata già adottata da due comuni del nord della Penisola: Torino e Milano. Al fine di diffondere i patti d'Integrità, il Ministro Renato Brunetta, il Presidente dell'ANCI Sergio Chiamparino e la Presidente di Transparency International Italia Maria Teresa Brassiolo hanno sottoscritto un protocollo d'Intesa. Questo patto sarà poi recepito delle imprese partecipanti e stabilisce la "reciproca, formale obbligazione di conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza, correttezza nonché l'espresso impegno anticorruzione di non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio, sia direttamente che indirettamente".

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