Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 27 febbraio ha approvato la riforma del diritto di sciopero nel settore dei trasporti inerente per l'appunto la compatibilità dell'esercizio di tale diritto con la salvaguardia dei diritti della persona e dell'impresa (diritti tutelati dalla Costituzione).
Il disegno di legge ha lo scopo di avviare un sistema di relazioni nel settore del lavoro basato su libertà e responsabilità e i punti salienti del provvedimento sono la proclamazione dello sciopero e referendum preventivo, il sistema delle sanzioni, la possibilità della revoca, lo sciopero virtuale, la riforma della Commissione di garanzia.
In buona sostanza, per proclamare lo sciopero nel settore del trasporto è necessario che le organizzazioni che lo indicono abbiano la rappresentanza di almeno la metà dei lavoratori e, in alternativa, è previsto che se le sigle rappresentano almeno il 20%, serve un referendum preventivo che ottenga almeno il 30% di consensi. La revoca degli scioperi, sempre nel settore dei trasporti, dovrà essere comunicata con congruo anticipo per evitare che il solo effetto annuncio possa portare disagi ai cittadini. Per quanto attiene invece lo sciopero virtuale, esso sarà disciplinato dalla contrattazione, potendo essere effettuato in varie modalità, con o senza la trattenuta dal salario. Infine, in merito alle sanzioni amministrative è stato previsto che vi incorrono i lavoratori di qualunque categoria che bloccano strade, autostrade, porti, ostacolando la libera circolazione. La responsabilità di comminare sanzioni passa dal datore di lavoro alla Commissione di garanzia e la riscossione viene affidata ad Equitalia.

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