D'ora in avanti la compensazione delle spese di lite potrebbe diventare una ipotesi solo eccezionale. Il ministro della Giustizia, infatti, rispondendo ad una interrogazione del Deputato Ciccanti ha segnalato un disegno di legge (n.1441-bis) già approvato dalla Camera e passato al Senato con il numero 1082 in cui è contenuta una regolamentazione più rigorosa delle spese processuali. In particolare - scrive il ministro - "E' prevista una disciplina più restrittiva della compensazione, prevedendosi che le spese possano essere compensate - oltre all'ipotesi della soccombenza reciproca - soltanto quando 'concorrono altre gravi ed eccezionali ragioni, esplicitamente indicate nella motivazione'. In secondo luogo, viene modificato l'art. 96 c.p.c. prevedendosi che, in caso di condanna alle spese, il Giudice, anche d'ufficio, possa altresì condannare 'la parte soccombente al pagamento, a favore della controparte, di una somma equitativamente determinata, non inferiore a euro 1000 e non superiore a euro 20.000'" Attualmente l'art. 92 del codice di procedura civile (novellato dalla legge 28.12.2005 n.263) consente al Magistrato di compensare le spese se vi è soccombenza reciproca o se concorrono altri giusti motivi, esplicitamente indicati nella motivazione. Queste misure, invece, consentiranno al giudice di addossare con maggiore frequenza alla parte soccombente le spese sostenute dalla controparte non essendo più sufficiente indicare l'esistenza di "giusti motivi" ma dovendosi considerare l'esistenza di "gravi ed eccezionali ragioni". La modifica dell'art. 96 inoltre va ad aggiungere una ulteriore misura sanzionatoria.
In allegato il testo del provvedimento (le modifiche alla giustizia sono contenute nel Capo V)
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