Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, il decreto legge sull'università. Il Ministro ha chiarito che il decreto non è la riforma dell'università ma solo un provvedimento di pochi articoli che non prevede blocchi per i concorsi universitari già banditi e che stanzia 500 milioni di euro solo per le università più virtuose. Nel decreto si parla anche del turn over dei docenti: per ogni docente che andrà in pensione si potranno assumere 2 o 3 ricercatori. Il decreto-legge si si propone la valorizzazione del merito ed ha come obiettivo la qualità del sistema universitario e della ricerca. In un comunicato stampa del Governo si legge che le disposizioni del decreto sono finalizzate a: "favorire il reclutamente di giovani ricercatori nelle Università; incentivare con una quota significativa del finanziamento statale (7%) le Università che, sulla base di parametri oggettivi di valutazione, favoriscono la ricerca ed il merito; prevedere parametri oggettivi per la valutazione dei professori e dei ricercatori e per la formazione delle Commissioni di valutazione; stanziare nuove risorse per favorire la realizzazione di residenze universitarie e consentire a tutti i capaci e meritevoli aventi diritto di usufruire delle borse di studio". Dopo l'approvazione delle misure più urgenti, il Ministro Gelmini ha presentato al Consiglio le linee guida per l'Università, "che costituiranno i contenuti di un ampio disegno di legge di prossima presentazione al Parlamento ed i cui capisaldi saranno: autonomia degli Istituti, responsabilità degli operatori e riconoscimento del merito".

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