"E' necessaria un'illuminante politica di collaborazione con le associazioni rappresentative dei contribuenti per generare un'autentica cultura antievasione". Lo ha affermato Vittorio Carlomagno di fronte ai dati sconcertanti sull'evasione fiscale in Italia. Si afferma così prima in tutta Europa, il nostro paese, con il più alto tasso di reddito imponibile non dichiarato. Con il 48 %, l'Italia primeggia nella lista dei paesi più scorretti con una percentuale che cresce del 3,3%. Al secondo posto, con il 41 %, la Bulgaria e a seguire Estonia, Slovacchia. Chiudono la lista Inghilterra, Belgio e Svezia che sarebbero invece i paesi più corretti. La Svezia con solo il 7%, si aggiudica il primato di paese più rispettoso delle leggi fiscali. Con l'indagine di Contribuenti.it, svolta attraverso i dati forniti dalla Polizia Tributaria dei Paesi appartenenti all'Unione Europea, è anche emerso che solo un cittadino su cinque conosce il motivo per cui si pagano le tasse, mentre gli altri quattro sarebbero poco fiduciosi verso le istituzioni e stanchi di pagare per servizi assistenziali costituzionalmente dovuti ma non garantiti dal welfare state, troppo burocratizzato. Ma all'interno del nostro territorio ci sono grandi differenze: è solo del 18,9% la percentuale dell'evasione fiscale nel nord-est. Il primato negativo va al sud, con il 35,5%. "Di fronte a un fenomeno così pervasivo - conclude Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it - servono strategie fiscali diverse. Bisogna puntare sulla tax compliance anziché sui tradizionali strumenti di repressione."

In evidenza oggi: