Gli errori in corsia sono diventati "il nemico numero uno delle aziende ospedaliere, non solo per l'aspetto economico, ma anche per la qualita' percepita dagli utenti'. E' questa la motivazione che ha spinto Adolfo Bertani, presidente del Cineas di Milano, Consorzio universitario per l'ingegneria nelle assicurazioni a creare una vera e propria lobby del risk management con lo scopo di fare pressione sul ministero affinché si intervenga ad affrontare il problema degli incidenti sanitari.
Su 8 milioni di persone ricoverate ogni anno circa 320 mila subiscono danni o conseguenze che potrebbero invece essere evitate.
In un'intervista rilasciata ad Adnkronos Salute, Bertani spiega: 'Abbiamo deciso di 'fare sistema' con altri soggetti coinvolti a diverso titolo nel mondo della sanita': la Fism (Federazione italiana delle societa' medico-scientifiche), Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato, Amami (Associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente), l'Istituto di medicina legale dell'universita' di Milano e l'Ania (Associazione nazionale delle imprese assicuratrici)'.
E' stata così formulata una proposta al ministro che prevede tra le altre cose l'introduzione negli ospedali italiani della figura del risk manager, che sia capace di ridurre le inefficienze e monitorare il sistema programmando interventi per la riduzione degli eventi avversi.
La proposta avazata dal gruppo di pressione mira anche alla creazione di un sistema di certificazione obbligatorio per tutte le strutture ospedaliere. Si tratterebbe di un sistema di accreditamento finalizzato a migliorare la qualita' dell'assistenza sanitaria.
Una sorta di "rating per ospedali" che andrebbe elaborato da un organismo 'super partes'.
'Non e' sempre colpa del medico se in ospedale si verifica un errore', spiega Bertani, gli incidenti sono spesso dovuti a procedure inadeguate e ad una cattiva organizzazione del lavoro.

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