Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter del 17 aprile scorso) ha reso noto di aver stabilito che le Aziende Sanitarie locali non dovranno più indicare la diagnosi sui certificati che attestano il riconoscimento dell'invalidità civile per l'iscrizione alle liste del collocamento obbligatorie o per la richiesta di esenzione dalle tasse scolastiche o universitarie. L'Autorità ha inoltre precisato che le Aziende dovranno adottare tutti gli accorgimenti necessari, quali ad esempio le cd. distanze di cortesia, spazi per colloqui riservati, consegna e trasferimento della documentazione in busta chiusa, e impartire precise istruzioni al personale sanitario, per garantire un elevato livello di tutela della riservatezza delle persone. Il provvedimento del Garante si era reso necessario a seguito di alcune segnalazioni di invalidi civili che lamentavano la violazione delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali e chiedevano maggiori garanzie per la loro dignità e, in particolare, che fossero omessi da talune certificazioni i riferimenti personali alle patologie invalidanti, specie nei casi in cui fosse stato riscontrato lo stato di sieropositività o l'infezione da Hiv.

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