Dopo la pausa estiva, i tribunali affrontano la ripartenza facendo ancora i conti con il coronavirus. Ecco come, dalle distanze alla telematica

I tribunali alle prese con il nuovo inizio

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Da giovedì 3 settembre ai tribunali è chiesto di tornare a funzionare e di farlo a pieno regime. L'obiettivo dei vari uffici giudiziari, quindi, è quello di recuperare i vecchi ritmi, ma il suo raggiungimento prevede una sfida in più: superare i ritardi causati dall'emergenza covid.

In realtà, il vero e proprio periodo emergenziale, per la giustizia, è già finito il 30 giugno, ma, anche in ragione dell'approssimarsi delle ferie e delle incertezze all'epoca ancora più grandi che oggi, luglio può essere considerato come un mese di transizione che ha lasciato molte cose in eredità a settembre.

Il distanziamento è la priorità

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La priorità, in tutti gli uffici, è quella di garantire il distanziamento. E questa è anche la grande sfida, se solo si considera che in molti tribunali gli spazi a disposizione per celebrare le udienze sono ridotti ed evitare gli affollamenti è complicato.

Ma una soluzione condivisa da molti c'è: prevedere delle fasce orarie per le udienze, che saranno celebrate anche di pomeriggio.

Quasi ovunque, poi, si continuerà ad accedere alle cancellerie esclusivamente su appuntamento, peraltro solo ove non sarà possibile procedere all'adempimento necessario in maniera virtuale, evitando la presenza fisica.

Come gestire eventuali positivi

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Il problema principale e che più spaventa è quello della gestione della scoperta di un soggetto positivo al coronavirus tra coloro che hanno avuto accesso al tribunale.

Già è successo, ad Ancona, ma per fortuna quando ancora le attività erano ridotte. Dalla ripresa in poi potrebbe essere più complesso gestire una simile emergenza, ma i vari uffici si stanno già organizzando, ad esempio ipotizzando locali alternativi in cui dirottare le attività da compiere mentre si procede alla sanificazione.

A novembre la prossima prova

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In ogni caso, fino al 31 ottobre continua a essere possibile celebrare le udienze civili a distanza tramite collegamenti audiovisivi o sostituirle con il deposito di note scritte se a esse sono chiamati a partecipare solo i difensori.

Una nuova fase da gestire con la massima cura è quindi attesa per novembre, nella speranza che, nel frattempo, l'emergenza epidemiologica rientri il più possibile.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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