Pronto da parte del ministero dell'Università il primo riordino dei corsi in sinergia strategica con gli Ordini professionali

Lauree, l'importanza della specializzazione

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Stanno per essere varate dal ministero dell'Università sei nuove lauree cosiddette specializzanti. Una tematica, quella della specializzazione, che coinvolge sempre più le categorie professionali italiane. L'obiettivo di molti ordini e collegi è quello di creare un percorso di specializzazione e di riconoscimento delle competenze dei propri iscritti, per cercare di farli individuare dalla clientela come "esperti" di una determinata materia. Ben si comprende la necessità di focalizzarsi sulle lauree abilitanti e professionalizzanti: ossia, in generale, meno tempo alla formazione generica, più spazio alla formazione pratica per accelerare il processo di abilitazione per il giovane studente.

Al momento nessuna professione ha istituzionalizzato un proprio percorso di specializzazione. Un passo avanti, da questo angolo visuale, per gli avvocati: categoria più vicina al riconoscimento, infatti, il decreto che istituirà le specializzazioni forensi è al vaglio del Ministero dopo l'ok del Consiglio di stato e il parere favorevole (con osservazioni) delle commissioni giustizia di Camera e Senato.

Sei lauree professionalizzanti

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Le università si preparano ad avviare sei nuovi corsi in collaborazione con gli Ordini, facendo salire a 31 l'offerta complessiva di corsi a orientamento professionale. Nel frattempo però lo stesso ministero dell'Università è pronto al primo riordino. Finisce così la sperimentazione per i titoli che danno accesso alle professioni di agrotecnico, geometra, perito agrario e perito industriale. Come spiega il Sole 24 Ore, ai 14 corsi avviati nel 2018/2019 se ne sono aggiunti altri 11 nel 2019/2020. Con alterne fortune e non sempre c'è stato il sold out per le immatricolazioni. A questi 25 sono pronti ad aggiungersi altri sei corsi, nell'ordine: Tecniche della protezione civile e sicurezza del territorio a L'Aquila, Tecnologie digitali per le costruzioni alla Federico II di Napoli, Costruzioni, infrastrutture e territorio a Parma, Sistemi industriali e dell'informazione alla Politecnica delle Marche, Tecnologie alimentari per le produzioni dolciarie all'università del Sannio e Produzione sementiera e vivaismo all'ateneo della Tuscia.

Il riordino dei corsi

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Il rischio è che i corsi appena citati possano invece confluire nelle tre nuove classi di laurea a indirizzo professionalizzante previste da un decreto ministeriale di riordino, che si attende da un anno e che sembra stia per arrivare. Nel raccogliere la sollecitazione del Consiglio universitario nazionale (Cun) a istituire le classi «L-P01 professioni tecniche per l'edilizia e il territorio», «L-P02 professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali» e «L-P03 professioni tecniche industriali e dell'informazione», il provvedimento stabilisce che le iniziative già avviate nell'ambito delle classi L-7, L-8, L-9, L-23, L-25, L-26, e aventi «contenuti e sbocchi analoghi a quelli delle classi disciplinate dallo schema di decreto, sono disattivati entro un anno dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame». Al momento non è prevista la quarta, per le professioni tecniche paraveterinarie.


Foto: 123rf.com
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