L'annuncio viene dal ministro del Lavoro Catalfo nel corso di un question time al Senato. Attualmente hanno beneficiato della Cig 6,9 milioni di lavoratori

di Gabriella Lax - Ci ha messo lo zampino il decreto Rilancio con l'ampliamento del novero dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali e l'estensione della durata massima dei trattamenti di integrazione salariale. Ma tutto ciò non è ancora sufficiente, serve una riforma organica degli ammortizzatori sociali.

Catalfo: «Pensiamo alla riforma organica degli ammortizzatori»

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È il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, rispondendo al question time nell'aula del Senato a spiegare che «È già allo studio del mio Ministero una riforma organica della disciplina degli ammortizzatori sociali, volta a rendere l'istituto meno farraginoso e più idoneo a rispondere tempestivamente alle esigenze di tutela delle imprese e dei lavoratori». Una scelta che il ministro rivendica già dall'inizio del suo operato «ho sottolineato la necessità di una riforma degli ammortizzatori durante l'emergenza sanitaria abbiamo dovuto utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal nostro ordinamento, riadattandoli alle esigenze di protezione scaturite dalla pandemia».

Cassa integrazione, le priorità

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Secondo il ministro verrà riconosciuto molto spazio «al profilo della formazione e dell'accompagnamento del singolo lavoratore al reinserimento nel mercato del lavoro. Solo orientando gli strumenti di sostegno al reddito verso politiche attive è possibile affrontare la sfida di rinnovamento che questa delicata fase dovuta al Covid-19 ci pone» ha specificato.

Cassa integrazione, i numeri

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Per quanto riguarda i numeri relativi all'erogazione della cassa integrazione per l'emergenza coronavirus, il ministro chiarisce «è stata erogata la Cig per 6,9 milioni di lavoratori, il 92% di coloro per i quali le aziende hanno inviato all'Inps i dati per il pagamento. Per la cassa in deroga, al 3 giugno su scala nazionale i beneficiari autorizzati dall'Inps sono stati 1.285.601. Di questi sono stati forniti dalle aziende all'istituto di previdenza i dati relativi a 1,1 milioni di lavoratori, dei quali 911.247 risultano già pagati».


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