Tra gli aiuti per le conseguenze dell'emergenza sanitaria anche la cosiddetta "cassa integrazione europea": fino a 100 miliardi di euro di prestiti a condizioni favorevoli

di Gabriella Lax - Nel consiglio dell'Unione europea si è trovato un accordo su "sure". Tra gli aiuti per le conseguenze dell'emergenza sanitaria anche la cosiddetta "cassa integrazione europea.

Che cos'è Sure?

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Si tratta di uno strumento temporaneo per sostenere i lavoratori, affinchè mantengano il loro posto di lavoro durante la crisi (vedi anche Coronavirus: si chiama Sure ed è la Cassa integrazione europea). Il consiglio dell'Ue ha raggiunto un accordo politico sul programma grazie ad uno schema temporaneo che darà agli Stati membri fino a 100 miliardi di euro di prestiti a condizioni favorevoli, si legge in una nota dell'Ue. Un Il piano per abbattere i licenziamenti che stabilisce la riduzione dell'orario di lavoro grazie a sussidi pubblici europei. L'obiettivo Sure sarà quello di aiutare i Paesi dell'unione più colpiti dalla pandemia. Uno strumento pratico di solidarietà europea garantito da tutti gli Stati membri.

Quando può essere richiesto Sure?

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Tutti gli Stati dell'Unione potranno richiedere il sostegno finanziario per contribuire a finanziare gli aumenti improvvisi e imponenti della spesa pubblica nazionale, a decorrere dal primo febbraio 2020, in relazione ai programmi nazionali di lavoro a breve termine e misure simili, anche per i lavoratori autonomi, o a misure sanitarie, in particolare sul posto di lavoro in risposta alla crisi. Nello specifico lo strumento è una delle tre reti di sicurezza, del valore di 540 miliardi di euro, per i posti di lavoro e i lavoratori, le imprese e gli Stati membri, di cui l'Eurogruppo ha discusso lo scorso 9 aprile. L'accordo è stato approvato il 23 aprile e dovrebbe essere operativo dal primo giugno.

Come funzionerà Sure?

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La Commissione raccoglierà fondi sui mercati dei capitali internazionali per conto dell'Ue per reperire i fondi a chi ne farà richiesta. I prestiti di Sure saranno sostenuti dal bilancio dell'Unione e dalle garanzie fornite dagli Stati membri in base alla loro quota nel Reddito Nazionale Lordo dell'Ue. L'importo totale delle garanzie sarà di 25 miliardi di euro e ogni stato potrà utilizzare lo strumento. Il sostegno finanziario verrà assegnato con una decisione adottata dal Consiglio su proposta della Commissione. I mezzi saranno disponibili dopo che tutti gli Stati membri avranno fornito le loro garanzie. Lo strumento sarà quindi operativo fino al 31 dicembre 2022. Inoltre, su proposta della Commissione, il Consiglio potrà decidere di prorogare il periodo di disponibilità dello strumento, ogni volta per un ulteriore periodo di 6 mesi, se i gravi disordini economici causati dalla pandemia continueranno. Il regolamento dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio, mediante procedura scritta. L'adozione è prevista entro il 19 maggio.


Foto: 123rf.com
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