Da un lato si punta ad offrire ai minori attività educative, dall'altro si cerca di aiutare i genitori che sono alle prese col ritorno al lavoro

di Gabriella Lax - Si allenta il lockdown e, con la fase due, molti genitori torneranno a al lavoro. Il governo pensa allora al futuro prossimo dei più piccoli. A maggio nei parchi e, da giugno, nei centri estivi a piccolo gruppi. A discuterne, in videoconferenza convocata, il ministro alla famiglia Elena Bonetti, alle prese con le modalità per consentire ai bambini di uscire dall'isolamento casalingo degli ultimi due mesi.

Il governo studia il piano infanzia

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La ratio organizzativa del piano per l'infanzia è offrire ai minori delle attività educative, da un lato e, dall'altro aiutare i genitori che sono alle prese col ritorno al lavoro. Come riferisce Il Messaggero, frutto del lavoro della riunione sono stati: due protocolli e linee guida da sottoporre al presidente del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico. Il primo protocollo riguarda la possibilità di attività da maggio attività «in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati». Servirebbero, in questo caso, maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi. Il secondo protocollo riguarda l'attività dei centri estivi a partire da giugno con la collaborazione del mondo sportivo, del terzo settore, e gli enti locali che dovranno individuare e mettere a disposizione gli spazi. Una regola dalla quale non si potrà prescindere sarà: bambini divisi in piccoli gruppi da 4 o da 5 con un educatore.

Bambini e fase 2, le idee dei sindaci

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Per il presidente dell'Anci Antonio Decaro, quello dell'Upi, Michele De Pascale e per il sindaco di Firenze e referente città metropolitane Dario Nardella, presenti anch'essi alla videoconferenza, i bambini da giugno devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture, come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie, ma servono basilari regole certe. Quindi numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale. «Dobbiamo occuparci di loro che stanno soffrendo probabilmente di più la privazione delle relazioni sociali. Da settembre le scuole devono poter accogliere gli studenti in aule rese compatibili con le norme di distanziamento sociale: quindi servono procedure snelle, a burocrazia zero per iniziare immediatamente i lavori di adeguamento. Infine chiediamo ulteriori risorse per dotare le famiglie meno abbienti di tablet e pc, e accordi con i gestori della telefonia perché la navigazione sulle piattaforme scolastiche sia sempre gratuite».

Bambini e fase 2, l'ipotesi del voucher

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Per la ministra del Lavoro e del Welfare, Nunzia Catalfo, le attività dei centri ricreativi si potrebbero sovvenzionare con il voucher baby sitter, utilizzato, tuttavia, in maniera più flessibile. Per il ministro all'Istruzione, Lucia Azzolina, ha chiarito che ci saranno 80 milioni di euro per l'acquisto di device per i bambini delle famiglie meno abbienti e che saranno sollecitati i gestori delle reti internet affinché la navigazione sulle piattaforme scolastiche sia gratuita, sempre.


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