Aiuti UE, la presidente della Commissione europea si scusa con l'Italia e preannuncia piano di ripresa. Entro domani ok risoluzione Parlamento Ue su Mes e Recovery Bond
di Lucia Izzo - "È vero che molti erano assenti quando l'Italia ha avuto bisogno di aiuto all'inizio di questa pandemia. L'Ue ora deve presentare una scusa sentita all'Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento" lo ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria straordinaria per discutere su una risoluzione inerente Mes e Recovery Bond. La discussione è ancora in corso e un pacchetto di misure anti-pandemia dovrebbe essere approvato dal Parlamento europeo tra oggi e domani.
"C'è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma ora Ue è il cuore pulsante della solidarietà europea", ha spiegato la Presidente, proseguendo poi con un appello: "Abbiate coraggio di difendere l'Unione europea. Perché questa nostra Unione ci porterà" oltre la crisi. "Se vi occorre ispirazione, guardate ai cittadini europei, che stanno insieme, con empatia, umiltà e umanità. Rendo omaggio a tutti loro".
In questo periodo, tuttavia, il dibattito si è focalizzato soprattutto sugli aiuti che concretamente l'Unione porrà in essere per sostenere gli Stati membri. E la presidente von der Leyen dimostra di esserne pienamente al corrente in vista anche del voto del Parlamento UE sulla risoluzione e in relazione al dibattito tra paesi del Sud e del Nord.
"Il bilancio pluriennale europeo sarà la guida della ripresa - ha anticipato nel suo discorso - e quello dei prossimi sette anni diverso da quanto immaginato. Ne useremo tuta la forza potenza per mobilitare gli enormi investimenti di cui abbiamo bisogno per ricostruire il mercato interno dopo la pandemia. Concentreremo gli interventi nella fase iniziale in modo da alimentare gli investimenti nei primi anni cruciali della ripresa".
Sempre sul fronte economico, la presidente della Commissione ha preannunciato l'anticipazione di fondi "con un front loading per partire subito con gli investimenti" e ha posto l'accento su quanto già attuato sinora: "l'Ue ha fatto più in queste ultime quattro settimane, di quanto non abbia fatto nei primi quattro anni dell'ultima crisi".
Tra i riferimenti espliciti, nel discorso della Presidente, emergono la maggiore flessibilità in materia di aiuti di Stato, l'attivazione del meccanismo di flessibilità del patto di stabilità e crescita, le misure adottate dalla BCE e dai ministri dell'economia dell'UE.

Mes e Recovery Bond: la risoluzione depositata al Parlamento europeo

L'intervento della Presidente von der Leyen giunge nella giornata in cui il Parlamento Europeo è chiamato a voltare sulla risoluzione depositata in Parlamento da Ppe, Socialisti e democratici, Renew Europe e Verdi in relazione all'attivazione di una linea di credito "ad hoc" del Mes e all'emissione dei c.d. Recovery Bond. La discussione e il voto degli emendamenti sono attualmente in corso.
Da un lato, emerge la richiesta volta all'emissione di obbligazioni comuni e garantite dall'UE note come "Recovery Bond" per scongiurare una devastante recessione da Coronavirus, dall'altro quella di concedere una linea di credito "speciale" per l'utilizzo degli oltre 400 miliardi a disposizione del Meccanismo europeo di stabilità (Mes).
Nonostante la risoluzione rappresenti un mero atto di indirizzo non vincolante, in questo momento storico la sua rilevanza politica è assai elevata, soprattutto in vista di un'altra tappa fondamentale per il percorso europeo: la riunione del Consiglio Europeo fissata al 23 aprile.
Sul tavolo dei capi di Stato e di Governo dell'Unione vi sono diverse proposte importanti, comprese quelle su cui si è realizzato il deciso braccio di ferro tra gli stessi paesi europei, in particolare tra i "nordici" e i "meridionali" e in relazione a Mes e Recovery Bond.
"Nessuno ha colpa di questa crisi", ha affermato la presidente von der Leyen cercando di appianare i conflitti insorti tra i paesi europei. "La pandemia è simmetrica - ha chiarito la tedesca - la ripresa non lo sarà, perché i danni provocati dal virus si aggiunge lo shock economico che per alcune regioni sarà maggiore di quello di altre. Per questo la coesione e la convergenza saranno più importanti che mai".
Per scongiurare il rischio di accentuare ulteriormente le differenze economiche tra le nazioni, la presidente von der Leyen, insieme al chairman del Consiglio europeo, Charles Michel, è al lavoro su un "Piano Marshall" per la ripresa dell'Europa. Ad ora si tratta solo di proposte tratteggiate e non esplicitate, che necessitano di ulteriori approfondimenti e che troveranno maggiore concretezza nei prossimi giorni in vista del decisivo summit del 23 aprile.

Il premier Conte sul Mes: "non ha senso discuterne ora"

Lo scontro che si sostanzia a livello europeo è presente anche a livello nazionale e ha visto come protagonisti negli ultimi giorni soprattutto M5S e PD: i primi insistono per il no, mentre i dem si dimostrano più aperti al "Salva Stati".
Da ultime si registrano le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che in un intervento ad Agorà su Rai3 ha ribadito la posizione di netta opposizione del M5S sul Mes: "Il no al Mes è definitivo, l'Italia non dovrà mai attivarlo".
Per placare gli animi è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: "La mia posizione è stata molto chiara sin dall'inizio: il Mes è un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale". Per Conte "non ha senso discuterne ora", poiché solo alla fine della trattativa UE "potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale".

Coronabond: Lega e FI votano contro l'emendamento

Intanto la spaccatura della politica italiana si fa sentire anche davanti all'Eurocamera. Lega e Forza Italia hanno votato in senso contrario nei confronti di un emendamento presentato dai Verdi che puntava alla creazione degli Eurobond e della condivisione del debito tra i Paesi UE.
Nel testo dell'emendamento, respinto con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni, si legge che il Parlamento europeo "considera essenziale, al fine di preservare la coesione dell'Ue e l'integrità dell'Unione monetaria, che una quota sostanziale di debito emessa per contrastare le conseguenze del Covid-19 sia mutualizzata a livello Ue".
L'europarlamentare M5S e vicepresidente del Parlamento Ue, Fabio Massimo Castaldo, ha parlato in una nota di "ennesimo tradimento ai danni dell'Italia da parte della Lega e di Forza Italia". La delegazione del M5S ha già anticipato che sul voto finale si asterrà poiché la risoluzione"presenta tante luci ma anche troppe ombre. Ci saremmo aspettati un chiaro e forte riferimento ai Coronabond grazie ai quali l'Ue potrebbe finanziare la ripartenza economica una volta superata l'emergenza, ma per colpa dell'irresponsabilità di Lega e Fi l'emendamento che li inseriva nel testo è stato rigettato", precisa la nota. "Registriamo l'impegno a trovare strumenti nuovi per superare la crisi e ribadiamo la nostra contrarietà al Mes".

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