Le problematiche sull'utilizzo dell'app che la Regione Lombardia ha chiesto ai suoi cittadini e le funzioni
di Alessandro Pagliuca - Mettiamo da parte gli esempi di Cina e anche Corea del Sud che in queste settimane abbiamo studiato alla ricerca di un modello. L'Italia, l'Europa intera, stanno ancora oggi prendendo la contezza necessaria per creare il suo modello, nel rispetto delle sue regole sulla privacy e dei suoi valori. L'esperto di Big Data e professore emerito di fisica del Politecnico di Torino Mario Rasetti si è detto preoccupato del fatto che il dibattito «ci spinga verso la mancata preoccupazione della tutela della riservatezza» con la stessa convinzione con cui ha spiegato che «l'importanza di mettere insieme dati sui malati e abbinarli con dati di provenienza diversa per costruire algoritmi predittivi sull'andamento e la localizzazione dei contagi».

Il trattamento e l'utilizzo dei dati

L'app con cui (forse) lo faremo è solo la punta dell'iceberg. Esiste però un grosso problema: il raccoglimento e l'elaborazione dei dati. Ci sono governi, come quello francese, che se ne occupano anche in tempo di pace. Il ministero per l'Innovazione ha per ovviare al problema messo su una task force di esperti giuristi e in nuove tecnologie per capire come farlo in tempo di guerra (sanitaria). Non era prioritario nell'emergenza, ma utile lo è e lo diventerà in un «dopo» che non è solo un post lockdown o un post Covid-19. È un dopo che investe una quota di futuro molto più ampia. Occorre prepararsi, dicono gli esperti.
Come? Distinguendo fra l'uso di dati anonimi e aggregati e quello dei dati personali e in grado di identificare gli individui e i loro spostamenti. I primi sono già stati messi a disposizione dagli operatori di telecomunicazioni o da piattaforme come Facebook o Google: si continui a vigilare sul loro ruolo. Con un'applicazione ad hoc si possono invece raccogliere i dati dei singoli e dei loro incontri. Discorso diverso è quello dello sfruttamento di telecamere di sorveglianza o acquisti tramite Pos o carta di credito: vorrebbe dire attivare una sorveglianza da considerare nei termini della proporzionalità richiesta dal Garante per la privacy.

Le funzioni utili

L'adesione di Regione Lombardia ed in particolare di più di mezzo milione di persone residenti dice che si può provare a proporre il download volontario, anche se il 60% di adesioni fissato da Oxford rasenta l'utopia. Una funzione utile è quella dell'autodiagnosi, per dire alle persone come comportarsi nel caso in cui compaiano i sintomi. Chi contattare (nodo da sciogliere offline) e come, sfruttando l'app per stare in contatto con i medici. Quindi c'è il tema del tracciamento dei contatti: se sarà applicato dovrebbe essere relativo agli incroci fra le persone sfruttando tecnologie che «anonimizzino» e criptino i dati. Il Bluetooth pare favorito sul Gps, anche per l'iniziativa Pan-European Privacy Preserving Proximity Tracing e per Privacy International. Quando usciremo, l'app potrà salvare una lista di codici corrispondenti a chi abbiamo incontrato e che, in caso di successiva positività, andrà avvisato con la notifica.
Dott. Alessandro Pagliuca
Specialista Privacy
alessandropagliuca12@gmail.com

Foto: 123rf.com
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