Si chiede garanzia allo Stato per la cessione dei crediti certificati relativi ai compensi professionali maturati nei confronti degli Enti Pubblici diversi dallo Stato e si evidenziano le criticità del decreto sul bonus

di Gabriella Lax - Dall'Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) arriva la proposta, indirizzata al governo, per il sostegno della Giovane Avvocatura. Viene chiesta una Garanzia dello Stato per la cessione dei crediti certificati relativi ai compensi professionali maturati nei confronti degli Enti Pubblici diversi dallo Stato.

Coronavirus, Aiga: la proposta per l'estensione della garanzia

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Come chiarito dal presidente nazionale Aiga, Antonio De Angelis, all'Esecutivo viene chiesta a sostegno dei giovani avvocati, l'estensione della garanzia prevista dal dl n. 66/2014, che riguarda alcune tipologie di crediti, alle prestazioni professionali rese dagli avvocati nei confronti degli Enti Pubblici diversi dallo Stato debitamente certificate attraverso l'utilizzo della Piattaforma dei crediti commerciali sul sito del Mef.

In questo modo sarebbe garantita «al professionista la possibilità di operare una cessione pro soluto nei confronti dell'Istituto di Credito o, in alternativa, di Poste Italiane ed ottenere il pagamento delle prestazioni professionali già certificate o da certificarsi entro la data che verrà stabilita, anche previa decurtazione di una minima percentuale».

L'Aiga sul decreto per i professionisti

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Sempre in una nota, il presidente Aiga sottolinea come, nonostante il decreto professionisti, abbia recepito stata recepito un'istanza fortemente voluta dall'associazione, riguardante l'eliminazione del requisito della regolarità contributiva, restano, tuttavia, altre criticità.

Le criticità nel decreto per i professionisti

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Tra le cose anomalie evidenziate, in primis, «la durata del bonus, prevista per il solo mese di marzo, quando con ogni evidenza l'emergenza sanitaria ed il conseguente blocco della attività professionale durerà anche per tutto il mese di aprile.

A questo si aggiunge un'altra segnalazione dell'associazione, riguardante la «esclusione tra i beneficiari del bonus dei giovani avvocati che hanno avviato l'attività professionale nel 2019 e nel 2020, e che non hanno dunque effettuato la dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2018». In ultimo, chiarisce l'Aiga «Non appare condivisibile neanche il criterio cronologico nella erogazione del bonus, che impone mortificanti "corse al click"».


Foto: 123rf.com
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