Anammi ha raccomandato lo stop alle riunioni delle assemblee di condominio già programmate nelle prossime settimane

di Gabriella Lax - Coronavirus, sospese assemblee di condominio. Anammi (Associazione nazional-europea degli amministratori di condominio) ha raccomandato lo stop alle riunioni già programmate nelle prossime settimane.

Coronavirus, stop alle riunioni di condominio

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Come spiega l'associazione in una nota, è raccomandato «lo stop alle riunioni di condominio già programmate nelle prossime settimane, fornendo alcune indicazioni pratiche agli amministratori associati, a partire della disinfezione delle parti condominiali soggette al tatto. Bloccare le assemblee di condominio nelle regioni a rischio del Nord Italia, rimandandole a data da destinarsi». La raccomandazione è stata indirizzata a tutti gli amministratori associati, a causa dell'emergenza coronavirus che, al momento, sta colpendo il Nord del Paese.

Coronavirus, il presidente Bica: «Allarme motivato»

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«L'allarme è più che motivato - ha dichiarato Giuseppe Bica, presidente dell'Anammi- meglio far saltare le assemblee che mettere a rischio la salute dei partecipanti». Lo stesso presidente consiglia di attenersi scrupolosamente al vademecum del ministero della Salute.

Comunicazione del rinvio

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Secondo il massimo organo Anammi «L'ideale sarebbe affiggere questo documento nella bacheca di condominio, in modo da dare alle dieci regole del Ministero adeguata pubblicità, e sostenendo così il lavoro delle istituzioni». Tra le operazioni che gli amministratori condominiali dovranno mettere in atto al più presto c'è la richiesta alle imprese di pulizia un'immediata disinfezione di tutte le parti condominiali soggette al tatto (pulsantiere citofoni, corrimani, bacheche, campanelli vari, ascensori, filtri dei condizionatori d'aria), con prodotti a base di alcool.

In ultimo, sempre per bocca del suo presidente, Anammi «intende monitorare con grande attenzione l'andamento del coronavirus. Come sempre, siamo a disposizione dei nostri soci. In particolare, a chi lavora nelle zone a rischio consigliamo di continuare a lavorare, evitando però qualsiasi genere di riunione o assembramento, puntando soprattutto sull'utilizzo del web e delle nuove tecnologie».


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