Le misure preventive adottate da ministero della Giustizia, Consiglio nazionale forense, Tar e consiglio di Stato, le richieste dell'Aiga

di Gabriella Lax - Per far fronte al coronavirus ed impedire l'espandersi del contagio ecco i provvedimenti per tutelare gli avvocati. Si tratta di una serie di misure adottate da ministero della Giustizia, Consiglio nazionale forense, Tar e consiglio di Stato.

Il ministero della Giustizia crea un helpdesk per l'Ordine degli avvocati

[Torna su]

Istituita dal ministero della Giustizia la "Cabina di regia permanente per fronteggiare le ricadute sul sistema giustizia legate all'evoluzione dell'epidemia da COVID-19 (Coronavirus)". Si tratta di un organo è composto dal capo di gabinetto del Ministero, dai capi dei dipartimenti (Amministrazione penitenziaria, Organizzazione giudiziaria, Affari di giustizia e Giustizia minorile e di comunità) e dai vertici dell'Ispettorato generale e dell'Ufficio legislativo. Compito della cabina sarà monitorare la situazione legata alla diffusione del Coronavirus, del coordinamento degli interventi e delle iniziative da assumere a opera dei dipartimenti e degli uffici di diretta collaborazione, dell'emanazione di circolari rivolte agli uffici amministrati dal Ministero della Giustizia e dell'adozione di opportune iniziative volte alla salvaguardia della salute di tutti i lavoratori e gli utenti del sistema giustizia. Inoltre, per la tutela della salute degli operatori del mondo della Giustizia, il Ministero di via Arenula ha deciso di creare un helpdesk a disposizione dei Consigli degli ordini degli avvocati distrettuali presenti su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un canale utile a raccogliere dati dal territorio e fornire informazioni in grado di facilitare l'attività forense durante questa fase di emergenza.

Consiglio nazionale forense: il confronto con Bonafede

[Torna su]

Il Consiglio nazionale forense aveva chiesto un incontro urgente al ministro Alfonso Bonafede, relativamente alle priorità operative e organizzative per garantire la tutela della salute a tutti gli operatori della giustizia, quindi anche avvocati, magistrati, personale amministrativo, collaboratori e dipendenti di studio. Come spiega il presidente, Andrea Mascherin, il Cnf ha suggerito l'opportunità iniziative normative che possano garantire flessibilità operativa e organizzativa ai capi degli uffici giudiziari, in collaborazione anche con i Consigli dell'ordine degli avvocati, in modo da consentire di adeguare l'organizzazione degli uffici alle esigenze territoriali, anche in armonia con i provvedimenti delle autorità amministrative e sanitarie locali.

Consiglio nazionale forense: disposizioni e ordini agli avvocati

[Torna su]

Il Consiglio nazionale forense, nella circolare circolare, n 1-C-2020 del 24 febbraio 2020, in attesa di avere dalle autorità competenti un quadro preciso della situazione, ha ritenuto, si legge in una nota, «di rinviare tutte le riunioni già fissate dei vari gruppi di lavoro e delle commissioni al fine di evitare spostamenti e trasferte verso Roma e prediligendo il lavoro a distanza». Dunque non si svolgeranno le sedute giurisdizionali del mese di marzo così come tutti gli incontri e i convegni in programma l'ultima settimana di febbraio e il mese di marzo. Inoltre, il Cnf dispone anche il rinvio della inaugurazione dell'anno giudiziario forense, previsto a marzo, e indica agli ordini territoriali di valutare «ogni intervento utile per ciascun territorio, quanto alla formazione continua, certificazione di compiuta pratica, iscrizioni albi e registri, apparendo opportuno evitare per il prossimo futuro eventi territoriali e comunque momenti che comportino assembramenti di persone». Infine, la precisazione, sarà lo stesso Consiglio nazionale forense a «mantenere costantemente i rapporti istituzionali con il ministero della Giustizia e fornire tutti gli aggiornamenti utili all'esercizio della professione nei diversi territori in questa fase delicata. Per l'emergenza in corso è possibile consultare tutte le indicazioni sul sito www.consiglionazionaleforense.it dedicato alla prevenzione del coronavirus».

Consiglio di Stato: le misure precauzionali

[Torna su]

Anche il presidente del Consiglio di Stato individua una serie di misure precauzionali in occasione della celebrazione delle camere di consiglio e delle udienze, in considerazione del possibile affollamento, in luogo chiuso, di avvocati e di pubblico. Si tratta di misure che — ferme restando quelle individuate dalle competenti Autorità in considerazione dell'inclusione della Regione (o di suoi Comuni) ove ha sede l'Ufficio giudiziario nella c.d. "zona rossa" e quindi della possibile disposta chiusura di tutti gli uffici pubblici — possono individuarsi:

- nella eliminazione delle chiamate preliminari delle camere di consiglio e di chiamate preliminari delle cause di merito a gruppi di 8/10 ricorsi. Tra una chiamata e l'altra gli avvocati e il pubblico non devono assembrarsi nella sala di udienza;

- nella previsione di fasce orarie per la trattazione delle camere di consiglio e nell'individuazione di un orario prima del quale non saranno trattate le cause di merito;

- nel considerare. -giustificata l'assenza di avvocati che dichiarino di essere residenti o dimoranti nelle c.d. zone rosse o di essere stati in contatto con residenti o dimoranti in dette zone;

- nella possibilità per gli avvocati della singola causa che sono tutti d'accordo nel mandarla in decisione di inviare, con deposito telematico, una nota congiunta o avvisare, il giorno di udienza, il commesso;

- dell'accoglimento dell'istanza di rinvio della trattazione della causa, presentata anche solo da una delle parti e che sia motivata con riferimento all"'emergenza coronavirus" (ad esempio per essere uno degli avvocati residenti in una "zona rossa");

- dell'esonero della presenza dei tirocinanti nell'aula di udienza.

In linea generale, sono da evitare gli assembramenti nei locali. Va valutata, quindi, la possibilità di far sostare gli avvocati in più sale e non solo in quella agli stessi generalmente destinata.

Aiga, la richiesta: 15 giorni di sospensione dei termini

[Torna su]

In una lettera indirizzata al ministro della Giustizia, il presidente Nazionale dell'Associazione italiana giovani avvocati, Antonio De Angelis, considerato lo stato di allerta causato dalla diffusione del coronavirus, chiede l'adozione di un provvedimento straordinario di sospensione dei termini sostanziali e processuali su tutto il territorio nazionale che riguardi tutti i procedimenti pendenti nonché il differimento delle udienze per i prossimi quindici giorni ovvero fino a quando detto provvedimento sarà ritenuto necessario anche in virtù dell'emergenza indicata dall'OMS e da quanto concertato con gli altri Dicasteri interessati.


In evidenza oggi: