di Gabriella Lax - Chi possiede una partita Iva deve avere gli stessi diritti che spettano ai lavoratori dipendenti. Dunque, malattia, disoccupazione e maternità in primis. E' l'Assopam (Associazione agenti e mediatori creditizi) a lanciare la propria battaglia attraverso una petizione su Change.org diretta al presidente del Consiglio Conte e ai titolari dell'economia, del lavoro e dello sviluppo economico, Roberto Gualtieri, Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli. Ad oggi, sono state raccolte oltre 36mila firme.
- Partite Iva, i punti del cambiamento
- "Partite Iva incazzate e pronte a cambiare tutto!"
- Partite Iva più tasse dei dipendenti
- In piazza per le Partite Iva
Partite Iva, i punti del cambiamento
Ecco le richieste che vengono presentate nella petizione. Esse riguardano:
- Malattia, maternità e disoccupazione pagate per i possessori di partite Iva;
- Cassa integrazione per le partite Iva che cessano o falliscono;
- Fondo Imprese in caso di fallimento.
Ci sono poi altri punti che riguardano il cosiddetto shock fiscale e sono:
- Tassa unica al 20% per tutte la P.Iva;
- Riduzione Iva su tutti i prodotti Made in Italy;
- Abolizione minimali dei contributi previdenziali Inps ed Enasarco per i primi anni di attività;
- Ripristino del limite del contante a euro 12.500,00;
- Abolizione fatturazione elettronica e registratore di cassa per coloro che fatturano fino a euro 50.000 e per tutti i venditori ambulanti;
- Abolizione della Dichiarazione Unica di Regolarità Contributiva "DURC" per tutte le aziende con fatturati fino a euro 300.000;
- Deducibilità 70% senza tetto massimo e su qualsiasi importo, per l'acquisto di autoveicoli aziendali da parte dei possessori di partite iva che esercitano qualsiasi attività; 100% per gli Agenti di Commercio e Autocarri.
"Partite Iva incazzate e pronte a cambiare tutto!"
La petizione, come sottolineato, è online sulla piattaforma Change.org, al seguente indirizzo: https://www.change.org/p/partite-iva-incazzate-e-pronte-a-cambiare-tutto?use_react=false. E si intitola "Partite Iva incazzate e pronte a cambiare tutto!". Il tutto per dire basta ad una situazione che penalizza, dato che, secondo i dati, si legge "negli ultimi 3 anni sono state cessate 3 milioni di partite Iva e hanno chiuso le saracinesche il 25% delle attività tradizionali".
Partite Iva più tasse dei dipendenti
Del resto, ad evidenziare l'insostenibilità della situazione per i lavoratori autonomi ci sono anche i dati della Cgia di Mestre. Le partite Iva, infatti, secondo le stime, pagano più tasse dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. a fronte di 3.900 euro dei dipendenti e di 3mila dei pensionati, infatti, il prelievo medio Irpef sui lavoratori autonomi è nettamente superiore, in media 5mila euro l'anno (in valori percentuali il 30% in più all'anno rispetto ai dipendenti e il 67% in più rispetto ai pensionati).
In piazza per le Partite Iva
Non solo la petizione. Assopam, nel frattempo ha sottoscritto un protocollo d'intesa con Adusbef per le battaglie comuni, ivi compreso il parere favorevole alla petizione popolare e alla necessità di intervento da parte delle istituzioni. Inoltre, l'associazione invita i cittadini a scendere in piazza a Roma, nella manifestazione propositiva "Stop! Al massacro partite Iva", fissata il prossimo sabato 22 febbraio, alle 10 a piazza del Popolo. Chi invece è interessato ad aprire un comitato nella propria città per sostenere la necessaria raccolta firme, può inviare una mail a partiteiva@assopam.it.
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