Grazie ad una modifica presentata dal governo al decreto Milleproroghe viene affidato al Viminale il compito di erogare e gestire l'identità digitale tramite Spid

di Gabriella Lax - Sarà solo il ministero dell'Interno l'unico identity provider incaricato di erogare Spid (ossia il Sistema pubblico di identità digitale). Sarà possibile grazie ad una modifica presentata dal governo al decreto Milleproroghe.

Viminale, garanzia di sicurezza

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Ricordiamo che Spid è stato creato nel 2016 per consentire ai cittadini di accedere ai siti istituzionali della pubblica amministrazione e ai portali di pagamento (per esempio PagoP.a.) grazie a credenziali uniche valide per tutti.

Per approfondire vai alla nostra guida sullo Spid

Attualmente i provider privati che si occupano dello Spid sono Infocert, Poste Italiane, Tim, Intesa, Lepida, Aruba Pec, Sielte, Namirial, Register.it. L'ingresso del ministero dovrà dare più affidabilità perché secondo i promotori della modifica solo il Viminale sarebbe in grado di garantire la sicurezza della piattaforma e l'identificazione certa dei cittadini ed aumenterebbe il numero dei soggetti che decidono di affidarsi a questo sistema (al momento solo 5,6 milioni di utenze attivate).

Spid e Cie

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Come dovrebbe avvenire questo cambiamento? Grazie ad una convergenza tra spid e Carta d'identità elettronica per rilanciare l'identità digitale non solo nell'accesso ai siti della p.a. ma anche come strumento di integrazione con i servizi offerti dai privati. Si pensa, in particolare, agli istituti di credito e ai fornitori di servizi di pagamento. Quindi Spid potrà quindi essere utilizzato anche per accedere, attraverso l'home banking della propria banca, al proprio conto corrente. Si tratterà lavoro in sinergia tra il ministero dell'interno e il Poligrafico e Zecca dello Stato, per quanto riguarda i servizi correlati ai pagamenti verso la p.a. tramite PagoPA, e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, per l'ingegnerizzazione e il coordinamento dei profili coinvolti nel progetto.

Le altre novità

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Da un lato il sistema dovrebbe garantire oltre alla sicurezza quella gratuità del servizio che identity provider privati potrebbero non garantire. Motivo per cui l'emendamento non piacerà agli identity provider fino ad ora operanti in convenzione. In caso di ok infatti le convenzioni in essere cesseranno di esistere a scadenza e non sarà più possibile stipularne di ulteriori per la fornitura di soluzioni attinenti spid. Ancora, l'emendamento stabilisce una riformulazione del Cad (ossia il Codice dell'amministrazione digitale), l'insieme delle disposizioni riguardanti l'impiego dell'informatica quale strumento privilegiato per le interazioni tra la p.a. e i cittadini, che dovrà essere snellito in modo da introdurre specifiche che possano essere implementate con maggiore rapidità.


Foto: 123rf.com
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