Dopo il via libera al referendum per il taglio dei parlamentari da parte della Cassazione, si aprono le ipotesi sul voto che potrebbe essere già a marzo

di Redazione - Il 23 gennaio scorso l'ufficio centrale per il referendum della Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato che la richiesta di referendum per il taglio dei parlamentari è conforme. Per cui si aprono ora le ipotesi sul voto che potrebbe essere fissato già a marzo.

Referendum taglio parlamentari

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Il referendum confirmativo, per il quale non è previsto quorum, farà esprimere direttamente i cittadini sulla riforma costituzionale del taglio dei parlamentari, cavallo di battaglia del M5S, che riduce di molto sia i deputati (da 630 a 400) che i senatori (da 315 a 200). Le firme necessarie (71 senatori) sono state depositate in extremis in un clima di polemiche politiche tra improvvise defezioni e adesioni dell'ultima ora.

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Cassazione: ok a referendum taglio parlamentari

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L'Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione, con ordinanza depositata il 23 gennaio, ha dichiarato che la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante "modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all'art. 138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito referendario dalla stessa proposto.

Referendum: l'iter

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La convocazione della data spetta al presidente della Repubblica con decreto su deliberazione del Consiglio dei Ministri che dovrà essere convocato entro 60 giorni a partire dal via libera (ossia dalla data dell'ordinanza della Cassazione).

La chiamata alle urne deve avvenire in un periodo compreso tra il 50simo e il 70simo giorno successivo allo svolgimento del Consiglio dei Ministri.

Voto a marzo?

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Per cui le ipotesi più plausibili in cui gli italiani saranno chiamati a votare per confermare o meno il taglio dei parlamentari sono gli ultimi giorni di marzo o di giugno.

L'esecutivo ha tutto l'interesse ad indire al più presto la data del voto popolare per far entrare in vigore la riforma il prima possibile, soprattutto in caso di elezioni politiche anticipate (conseguenti ai risultati delle regionali).


Foto: 123rf.com
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