L'appello del ministro Speranza e della Federazione dei camici bianchi dopo gli ennesimi casi di violenza contro i medici. Ecco i punti chiave del ddl

di Redazione - "Le aggressioni a chi ogni giorno si prende cura di noi sono semplicemente inaccettabili. Bisogna approvare al più presto la norma, già votata al Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Non si può aspettare". È l'appello del ministro della Salute Roberto Speranza su Twitter dopo gli ennesimi episodi di violenza contro medici e operatori sanitari in Campania avvenuti ad inizio anno. Un appello condiviso anche dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) che da tempo invoca l'approvazione della legge (vedi Urge legge contro la violenza sui medici).

Fnomceo: "2020 sia anno di svolta contro violenza sui medici"

[Torna su]
"Si apre purtroppo all'insegna della violenza contro i medici anche questo 2020. I due episodi di Napoli, segnalati dall'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, non sono che la punta dell'iceberg di quella che è diventata una vera emergenza di sanità pubblica. Il nostro augurio per il 2020 è che sia veramente un anno di svolta, per il contenimento degli episodi di violenza, per la revisione della rete di continuità assistenziale e per tutta la nostra professione" scrive in una nota il presidente Fnomceo, Filippo Anelli, commentando gli ultimi 2 attacchi avvenuti a Napoli a danno di sanitari. Esprimendo la "vicinanza ai colleghi colpiti", Anelli prosegue parlando del disdegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari, su cui il "Parlamento sta procedendo con l'iter di approvazione - il cui esame auspica - riprenda già questo mese".

Violenza contro i medici: il ddl

[Torna su]
"Apprezziamo l'intervento del ministro della Salute Roberto Speranza, che ancora oggi ne ha sollecitato l'approvazione. Tra gli interventi che riteniamo utili e necessari, l'ampliamento della procedibilità d'ufficio; la ricollocazione degli ambulatori di guardia medica in ambiente protetto; l'istituzione, presso ciascun pronto soccorso, di un presidio fisso di polizia e quindi idoneo a garantire un'adeguata tutela dell'incolumità e della sicurezza del personale, composto da almeno un ufficiale di polizia e da un numero di agenti proporzionato al bacino di utenza e al livello di rischio della struttura interessata" continua Anelli enucleando gli aspetti più importanti del ddl.

Violenze contro i medici: i dati

[Torna su]
"Ora al ministro - evidenzia Anelli - chiediamo di riconvocare l'Osservatorio permanente, per poter procedere, partendo dalla revisione della Raccomandazione n° 8 per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, alla risoluzione di tutti quei problemi di carattere organizzativo rimasti un po' fuori dal disegno di Legge". "Nessun medico deve essere lasciato solo, a garantire assistenza in condizioni di sicurezza precaria - conclude il presidente dei camici bianchi - sono 1200 l'anno le aggressioni denunciate, quasi tre volte di più quelle reali. Una vera carneficina silenziosa, perché spesso esse non vengono rese note per vergogna, per senso di pudore verso una denuncia che porterebbe allo scoperto situazioni di inadeguatezza o perché, addirittura, le aggressioni sono considerate una naturale componente del rischio professionale".

Leggi:

- Pene più severe per chi aggredisce medici e operatori

- Fino a 16 anni di carcere per chi aggredisce un medico


Foto: 123rf.com
In evidenza oggi: