Si alza la "posta" del Bonus Befana. Lo annuncia il premier Conte a Dimartedì su La7: "Arriveremo a liquidare nei conti correnti fino a 2mila euro" per chi effettuerà pagamenti digitali

di Redazione - "Arriveremo a liquidare nei conti correnti fino a 2mila euro" per chi effettuerà pagamenti digitali. Lo ha affermato il premier Conte a Dimartedì su La7. Si alza, così, di fatto, la posta del superbonus per chi usa bancomat o carta di credito per i propri pagamenti, il cosiddetto bonus Befana, annunciato nei mesi scorsi.

Conte: bonus fino a 2mila euro per chi paga con carta

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«Credo che arriveremo a far trovare nei conti correnti fino a 2mila euro base come superbonus per i pagamenti digitali. Offriremo un ampio ventaglio di pagamenti digitalizzati». Ha detto il premier ribadendo che il governo non ha introdotto nuove tasse e pignoramenti e ponendo l'accento sulla "Lotta all'evasione che frutterà molto: il nostro tesoro, il tesoretto del Paese - ha spiegato - è di 100 miliardi" (ndr, ossia la cifra dell'evasione in Italia). E dal "gruzzolo" derivante da questa lotta si potranno "tagliare del 20, 30 fino al 50% le tasse".

Nel suo intervento, il premier ha spaziato su numerosi temi, dalla popolare di Bari, alla riforma del fondo Salva Stati (Mes), sino al tema della cannabis e alla questione dei rapporti con Guido Alpa.

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Tornando alla manovra, ha dichiarato "abbiamo evitato un aumento dell'Iva di 23 miliardi. Abbiamo tagliato le tasse sul lavoro per 3 miliardi. Dal primo ottobre 2020 nessuno pagherà più il super ticket" e tornando al bonus Befana "nei conti correnti dei cittadini arriveranno fino a 2 mila euro di cashback se si pagherà con pagamenti digitali".

Bonus Befana in manovra

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Di bonus Befana si parla sin da ottobre, e secondo le dichiarazioni dell'esecutivo, il rimborso sarebbe stato calcolato su una percentuale di detrazione del 19% con un massimo di 475 euro a persona. Ora, in base alle anticipazioni del presidente del Consiglio, la soglia si alza di molto.

Leggi Arriva il bonus Befana fino a 475 euro

Il meccanismo e gli importi ad ogni modo sono ancora tutti da definire.

Nel testo della manovra, che si appresta a diventare legge, al comma 288 è previsto unicamente che "al fine di incentivare l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, le persone fisiche maggiorenni residenti nel territorio dello Stato, che, fuori dall'esercizio di attività d'impresa, arte o professione, effettuano abitualmente acquisti con strumenti di pagamento elettronici da soggetti che svolgono attività di vendita di beni e di prestazione di servizi, hanno diritto ad un rimborso in denaro, alle condizioni e sulla base dei criteri individuati dal decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di cui al comma 289".

Il successivo comma, infatti, demanda a tale decreto (che dovrà superare anche il vaglio del Garante privacy), il compito di fissare le condizioni e le modalità attuative del bonus, "inclusi le forme di adesione volontaria e i criteri per l'attribuzione del rimborso, anche in relazione ai volumi ed alla frequenza degli acquisti".

Il decreto, che dovrà essere adottato entro il 30 aprile 2020, dovrà individuare, altresì, gli strumenti di pagamento elettronici e le attività rilevanti ai fini dell'attribuzione del rimborso.

I fondi per il bonus Befana

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Al fine di garantire le risorse finanziarie necessarie per l'attribuzione dei rimborsi e le spese per le attività legate all'attuazione della misura, vengono stanziati su apposito fondo 3 miliardi l'anno per il 2021 e il 22. Viene specificato, infine, che il suddetto importo è integrato "con le eventuali maggiori entrate derivanti dall'emersione di base imponibile conseguente all'applicazione della predetta misura" dalla commissione ad hoc.


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