Il recepimento della direttiva DAC6 obbligherà intermediari finanziari e professionisti a segnalare alle autorità gli illeciti fiscali e le condotte fraudolente dei clienti
di Lucia Izzo - Intermediari finanziari e professionisti (avvocati, commercialisti, tributaristi) diventeranno "whistleblower", dovranno segnalare alle autorità illeciti fiscali, irregolarità ed eventuali condotte fraudolente dei propri clienti.

La direttiva DAC6

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È l'effetto della Direttiva 2018/822/UE, nota come DAC6, in materia di "Mandatory disclosure rules-Mdr for intermediaries" che dovrà essere recepita entro il 31 dicembre 2019 dagli Stati membri dell'Unione così da consentirne la piena efficacia dal 1° luglio 2020 o, al massimo, entro il 2021.

In realtà, al momento sono ancora pochi gli Stati che hanno provveduto al recepimento stante i numerosi dubbi interpretativi relativi ad alcuni termini chiave utilizzati nel testo, nonché le preoccupazioni sull'impatto che potenzialmente la direttiva DAC6 avrà sugli intermediari vincolati al segreto professionale e sul diritto di non autoincriminazione.

Tax whistleblowing

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L'Italia, dal canto suo, si è impegnata al recepimento entro fine di quest'anno con la legge di delegazione europea 2018 (legge 117/2019).

In attesa del definitivo recepimento, si inizia sempre più a parlare di "tax whistleblowing" per identificare il comportamento dei "segnalatori": da un lato, si fa riferimento alla disciplina del whistleblowing, ovvero alla segnalazione di illeciti all'interno del posto di lavoro, diritto giuridicamente tutelato in Italia ai sensi del d.lgs 179/2017.

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Dall'altro, l'espressione enfatizza l'applicazione di tale disciplina anche all'interno del settore fiscale e tributario. In particolare, intermediari e professionisti non avranno una facoltà di denunciare all'Amministrazione Finanziaria la volontà dei clienti di voler commettere illeciti o porre in essere attività fraudolente, ma un vero e proprio obbligo di informare circa schemi, progetti, accordi o contratti attraverso il cui utilizzo il cliente intende eludere o evadere il fisco ovvero pagare meno tasse rispetto a quelle dovute

Professionisti obbligati a segnalare meccanismi fiscalmente aggressivi

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Nei primi tempi, la segnalazione riguarderà gli schemi o meccanismi transfrontalieri fiscalmente aggressivi di cui vengano a conoscenza nel corso dei rapporti con i soggetti tenuti all'imposizione fiscale, ma presto la disciplina sarà ampliata a tutta una serie di reati e violazioni fiscali (es. in materia di appalto, riciclaggio, e così via).

I destinatari, appare evidente, saranno tutti i professionisti che vengano a contatto e lavorino per e con aziende, dipendenti della stessa, e altri clienti che, proprio in virtù della loro attività possono venire a conoscenza di condotte per le quali scatta l'obbligo di segnalazione.

Come previsto dalla legge sul whisteblowing, i segnalatori saranno sottoposti a meccanismi di protezione affinché non vi siano conseguenze e ritorsioni nei loro confronti. Tuttavia, per conoscere nel dettaglio le regole scelte dall'Italia per conformarsi agli obblighi imposti dalla normativa, sarà necessario attendere il provvedimento di recepimento.

Foto: 123rf.com
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