Vediamo quali sono le principali novità che andranno a riformare il processo civile per semplificare e ridurre i tempi delle cause

di Annamaria Villafrate - Dovrebbe approdare questa settimana in Consiglio dei Ministri il disegno di legge delega che si pone l'obiettivo primario di ridurre e, ove possibile, dimezzare la durata del processo civile, attraverso la previsione di un processo più concentrato da cui verrà eliminata l'udienza di precisazione delle conclusioni.

Le novità però non finiscono qui. Si metterà mano anche agli arbitrati, alla negoziazione assistita e alla conciliazione, si aumenterà il personale degli uffici giudiziari e si rafforzerà sempre di più il processo telematico.

Completata questa sintetica carrellata vediamo distintamente le principali novità della riforma:

Rito civile più concentrato

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Per raggiungere questo ambizioso risultato, a cui aspira ogni legislatura, si vuole creare un rito più concentrato, in grado di definire nella prima udienza i paletti della causa, per passare poi a una seconda udienza istruttoria, senza dover passare dall'udienza di precisazione delle conclusioni, che verrà quindi cancellata per evitare attese, anche superiori a un anno, tra la conclusione della fase istruttoria e l'udienza finale. Un rito che, con gli opportuni adeguamenti, si sta mettendo a punto per le cause di competenza sia del collegio che del giudice unico e che contemplerà un atto introduttivo unico.

Rafforzamento del processo digitale e più personale

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La seconda novità che caratterizzerà il nuovo processo civile prevede una maggiore digitalizzazione della procedura, per semplificarla e accorciare i tempi. Riforma che sarà resa ancora più efficace grazie a un piano di nuove assunzioni di funzionari e magistrati.

Sistemi alternativi di risoluzione rafforzati

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Ennesimo intervento sulle alternative dispute resolution (ADR), sempre nel tentativo di alleggerire il ricorso al processo. Questa volta però l'opera di riforma vuole essere più mirata. La negoziazione ne uscirà sicuramente rafforzata, mentre per quanto riguarda la conciliazione si effettuerà un intervento più razionale, mantenendola per le controversie in cui ha dato risultati positivi ed eliminandola per quelle in cui in cui non ha incontrato il favore dei cittadini.

Nuova spinta anche agli arbitrati, ma soprattutto valorizzazione del ruolo dell'avvocato, figura che merita di essere inserita, per l'importanza dell'attività sociale svolta, nel testo della Costituzione.

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