Da una verifica Anammi risulta un aumento degli "under 30", decisi ad intraprendere la professione di amministratore come principale attività lavorativa

di Gabriella Lax - L'amministratore di condominio non come una seconda scelta ma come principale occupazione. E, secondo i dati dell'Anammi (l'Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori d'Immobili), sono sempre più i giovani che decidono di intraprendere questa professione come principale.

Sempre più giovani scelgono di fare gli amministratori di condominio

[Torna su]

I dati raccolti da Anammi raccontano di partecipanti ai primi corsi della campagna 2019-2020 sono, nel 50% dei casi, tutti "under 30", donne e uomini che hanno deciso di puntare sull'amministrazione condominiale come professione principale. Da qui partono le considerazioni di Giuseppe Bica, presidente dell'Anammi: «Stiamo assistendo ad un vero e proprio ribaltamento: un tempo più della metà dei soci intraprendeva questo mestiere con l'obiettivo di diversificare e rafforzare una posizione da libero professionista oppure alla ricerca di un altro lavoro, magari dopo un licenziamento. Oggi, invece, chi fa l'amministratore sceglie, in piena consapevolezza, questa professione, consapevole che, a fronte di un impegno forte, i risultati non tardano ad arrivare».

Amministratori, i "mediatori del pianerottolo"

[Torna su]

Nonostante la crescita della percentuale che riguarda i giovani, resta ancora elevato il numero di chi diventa amministratore di condominio in età adulta (circa il 40%), con l'obiettivo di reinventarsi come lavoratori autonomi, costruendo una carriera diversa. Una grande spinta a queste decisioni è arrivata certamente dalla riforma del condominio (L.220 del 2012). Ancora secondo il presidente si registra egli ultimi anni, «un'accelerazione in tal senso, ecco perché l'amministratore di condominio si è affermato come il riferimento cui ricorrere per tutto ciò che accade nell'immobile, una sorta di 'mediatore del pianerottolo' cui rivolgersi».

Un amministratore su tre è laureato

[Torna su]

Ultimo dato, ma non poco rilevante è che un amministratore su tre è laureato, preferibilmente in giurisprudenza ed economia. Per il resto ragionieri e geometri rappresentano il 70% degli associati, seguiti dagli avvocati e dagli architetti. Proprio per la su menzionata riforma del condominio e di numerose altre norme, gli amministratori condominiali sono infatti chiamati ad occuparsi dei problemi più disparati: risparmio energetico, ristrutturazioni, sicurezza degli impianti, privacy, contratti e gestione delle liti. Quindi, al fianco di materie più "classiche" come la contabilità, le parti comuni e le tabelle millesimali, si sono aggiunti nuovi temi, molto articolati e tecnici.


Foto: 123rf.com
In evidenza oggi: