La Suprema Corte annuncia l'avvio della sperimentazione del deposito telematico dei ricorsi. Disponibile il Model Office della Corte Suprema di Cassazione per eseguire i test
di Lucia Izzo - Il percorso di digitalizzazione del giudizio innanzi alla Corte di Cassazione si arricchisce di una nuova tappa fondamentale. Con un comunicato del 3 ottobre 2019, infatti, la Suprema Corte ha reso noto che, a decorrere dal 25/09/2019, è stato reso disponibile il sistema di Model Office per eseguire i test di deposito telematico degli atti giudiziari in Cassazione.

I nuovi schemi XSD

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I nuovi schemi XSD relativi agli atti introduttivi e successivi che sarà possibile depositare telematicamente presso la Corte di Cassazione, e che sostituiranno quelli attualmente pubblicati, sono disponibili sul sito Pst.giustizia.it, mentre la documentazione tecnica relativa all'URL del Model Office di Cassazione, all'indirizzo di PEC e al codice dell'ufficio giudiziario da utilizzare è disponibile sul sito della Cassazione.

Il Model Office Cassazione

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Il "Model Office Cassazione" sarà utilizzabile per il test dei seguenti servizi telematici disponibili presso la Corte Suprema di Cassazione:
- deposito atti sul sistema SIC-Cassazione (Ricorso, Controricorso, Controricorso con ricorso incidentale e Atti successivi);
- consultazione registri Civile e Penale della Corte Suprema di Cassazione.
Le società interessate potranno richiedere attraverso un apposito modulo (sotto allegato) l'accesso al Model Office Cassazione al fine di effettuare i test delle proprie applicazioni (deposito atti telematici e consultazioni registri).

Le tappe del processo di digitalizzazione in Cassazione

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È stato l'articolo 16, comma 10 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 (convertito con modificazioni nella legge 17 dicembre 2012, n. 221) a stabilire che, con uno o più decreti aventi natura non regolamentare, sentiti l'Avvocatura generale dello Stato, il Consiglio nazionale forense e i Consigli dell'ordine degli avvocati interessati, il Ministro della giustizia, previa verifica, avrebbe accertato la funzionalità dei servizi di comunicazione, individuando gli uffici giudiziari diversi dai Tribunali e dalle Corti d'appello nei quali trovano applicazione le disposizioni del medesimo articolo 16.
Un primo importante arresto circa il processo di digitalizzazione innanzi alla Corte di legittimità si è avuto con la pubblicazione in G.U. del 21 gennaio 2016, n. 16, del D.M. Giustizia recante "Attivazione delle notificazioni e comunicazioni telematiche presso la Corte di cassazione" ai sensi del menzionato art. 16.

In ossequio alla norma del 2012, dunque, il Ministero ha previsto che, limitatamente alle cancellerie delle sezioni civili, le comunicazioni e notificazioni sarebbero avvenute a decorrere dal 15 febbraio 2016 esclusivamente in via telematica.

A tale provvedimento ha fatto seguito anche quello inerente la digitalizzazione delle notifiche penali presso la Corte di Cassazione: il testo di riferimento, nel dettaglio, è il D.M. Giustizia del 14 settembre 2017 (pubblicato in G.U. il 29 settembre 2017).

Quest'ultimo ha previsto che, a decorrere dal 14 ottobre 2017, l'art. 16 del decreto legge 179/2012, avrebbe trovato applicazione per le notificazioni, a cura delle cancellerie della Corte suprema di Cassazione, a persona diversa dall'imputato a norma degli articoli 148, comma 2-bis , 149, 150 e 151, comma 2, del codice di procedura penale.
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