Confindustria propone di tassare i prelievi in contanti e premiare chi usa mezzi di pagamento elettronici, idee più "bizzarre" arrivano invece dal Governo

di Annamaria Villafrate - Confindustria suggerisce di tassare i prelievi bancomat superiori ai 1500 euro e concedere agevolazioni a chi invece ricorre normalmente ai mezzi di pagamento elettronici. La proposta ha destato molteplici polemiche ma potrebbe essere una delle misure che vedranno la luce nel 2020, che si anticipa come l'anno della lotta all'evasione fiscale, un illecito che priva il nostro paese di importanti risorse che potrebbero essere destinate a beneficio di tutti i cittadini. Da parte sua anche il Governo sta lavorando a misure finalizzate a combattere l'evasione e a fare cassa, punendo chi non si comporta bene e premiando invece chi si dimostra rispettoso delle regole.

Tasse sui contanti e agevolazioni per chi paga con bancomat

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Arriva da uno studio di Confindustria l'idea di tassare i prelievi bancomat superiori a 1500 euro, applicando una commissione del 2%. La ragione? Disincentivare l'uso del contante e contrastare il fenomeno, tutto italiano, dell'evasione fiscale. Tale misura, secondo le stime di Confindustria, andrebbe a colpire circa un quarto della popolazione, visto che i restanti tre quarti, di fatto, prelevano mensilmente cifre decisamente inferiori ai 1500 euro previsti come soglia.

A fare da contraltare a questa misura "punitiva" un credito di imposta del 2% per chi effettua i pagamenti con strumenti di pagamento elettronici. Un contentino del 2% al contribuente virtuoso che usa le carte di credito, i bonifici e quant'altro consenta la tracciabilità dei pagamenti, che si traduce in una detrazione del 2% applicabile in sede di dichiarazione dei redditi o direttamente sul prezzo di acquisto del bene o servizio. Tutto questo, grazie a un certificato che attesta i pagamenti effettuati dal titolare di carte elettroniche durante l'anno, che verrà rilasciato dalle istituzioni finanziarie emittenti.

Gli obiettivi della tassa sui contanti

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Ogni Governo che si rispetti propone la sua ricetta per contrastare l'evasione fiscale e combattere con tutte le forze l'uso del denaro contante. Una ricerca dell'Istat di qualche anno in effetti rivela come in Italia l'economia sommersa rappresenti il 12,4% del Pil. Un vero primato, che comporta la perdita di circa 107 miliardi di euro, secondo il Ministero dell'Economia.

Per questo, a partire dall'obbligo del Pos per i commercianti, fino ad arrivare allo scontrino e alla fattura elettronica, da qualche anno i controlli aumentano sempre di più. Misure però, a quanto pare, ancora insufficienti a risolvere il problema e alle quali, per questa ragione, nel 2020 ne verranno affiancate altre.

Le misure del governo Giallo Rosso

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Già, a quanto pare le indicazioni di Confindustria sulla tassazione dei prelievi bancomat superiori ai 1500 euro e l'agevolazione ai virtuosi delle carte di credito si accompagnano ad altre che potrebbero essere introdotte nel 2020.

Il Ministro dell'istruzione Fieramonti ad esempio, propone una tassa su merendine e bevande zuccherate per disincentivare il consumo di cibo spazzatura. Aumenti in arrivo anche sui biglietti aerei, per sanzionare chi, scegliendo l'aereo, decide di viaggiare su un mezzo che inquina. Il Ministro della Salute Speranza invece vuole finanziare l'esenzione di ticket sanitari facendone pagare il costo a banche, assicurazioni e fondi di investimento.

Alcuni professionisti propongono poi una misura simile a quella suggerita da Confindustria, una patrimoniale del 3-5% sui prelievi bancomat, superiori a certi importi. Da Luigi Casero del Pd infine l'idea di tassare le somme nascoste nelle cassette di sicurezza, vincolando il residuo all'acquisto di Bot di 5 anni a tasso zero.


Foto: 123rf.com
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