Partono le ispezioni sulla contabilizzazione del calore, in arrivo multe salate fino a 2.500 euro per ogni proprietario degli stabili inadempienti

di Gabriella Lax - I condomini avrebbero già dovuto mettersi in regola due anni fa. L'obbligo di dotarsi di contatori individuali nei condomini con riscaldamento centralizzato è in vigore da tempo nel nostro Paese ma di recente sono iniziate le ispezioni e chi non è in regola rischia pesanti multe.

Contabilizzatori di calore, cosa sono

Ma cosa sono i contabilizzatori di calore? Si tratta di strumenti che consentono ai condomini con riscaldamento centralizzato di ripartire la spesa per i consumi di gas non più in base ai metri quadri bensì in base al reale consumo di ciascun condomino. Ogni contabilizzatore ha un dispositivo di comunicazione via radio che, grazie a delle centraline sistemate su ogni piano, invia i dati di consumo ad una centrale esterna che raccoglie i dati e determina il consumo del singolo appartamento. La ripartizione dei consumi è affidata ad una ditta esterna specializzata che si occupa di installare i contabilizzatori e, a distanza, rileva e analizza i consumi.

È stata una direttiva europea a imporre il perseguimento dell'efficienza energetica, sia per ridurre lo spreco di energia, sia per migliorare la qualità dell'aria. Di seguito, in Italia, è stato il decreto legislativo 102/2014 a introdurre l'obbligo dei contabilizzatori di calore per i condomini con riscaldamento centralizzato (esclusi i casi in cui l'installazione non sia possibile o troppo onerosa).

Le verifiche e le sanzioni

Come riporta il Sole 24 Ore, la competenza in materia è delle Regioni che solo da poco si sono organizzate con i registri degli impianti. I responsabili o i manutentori compilano schede in genere cartacee e quasi mai digitalizzate e messe in rete, che risultano speso incomplete. Solamente Emilia-Romagna e Toscana hanno centralizzato queste attività, le altre Regioni hanno demandato i controlli ai Comuni con più di 40 mila abitanti. Per i municipi più piccoli l'attività è delegata alle città metropolitane. Al momento però più del 50% degli stabili in Italia sono inadempienti.

Le sanzioni per chi viene scoperto vanno da 500 a 2.500 euro per ogni proprietario degli stabili inadempienti.


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