Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter del 2 agosto 2006) ha reso noto di aver espresso parere favorevole al progetto di una società che prevede l'uso delle impronte digitali per far accedere i dipendenti in determinate aree del magazzino merci dove sono depositati beni di particolare valore. L'Autorità ha però precisato che le impronte digitali potranno essere usate solo per identificare in maniera certa i dipendenti della società abilitati all'accesso alle aree riservate e non per la rilevazione delle loro presenze e che lo scopo dell'installazione del sistema biometrico è quello di garantire una maggiore sicurezza dei bagagli ed evitare il ripetersi di furti di beni preziosi. Il sistema non prevede una banca dati centralizzata delle impronte digitali e funziona attraverso la sola lettura dell'impronta memorizzata, sotto forma di codice cifrato, su un badge posto nell'esclusiva disponibilità del lavoratore. Il Garante ha però stabilito che la società è tenuta a richiedere il consenso dei lavoratori per l'uso dei dati biometrici e deve comunque garantire a chi non intende aderire alla rilevazione dell'impronta un sistema alternativo di identificazione. I dati memorizzati, infine, dovranno essere accessibili solo al personale addetto alla sicurezza della società e potranno essere conservati per un tempo massimo di sette giorni, trascorsi i quali dovranno essere cancellati automaticamente.

In evidenza oggi: