I consigli utili di SosTariffe.it a disposizione dei consumatori per far fronte agli aumenti previsti per la telefonia fissa e mobile

di Gabriella Lax - Luglio porta con sé come annunciato un aumento dei costi per la telefonia fissa e per quella mobile. Possono risultare utili i consigli di SosTariffe.it per difendersi dalle maggiorazioni indesiderate e recedere senza penali e costi.

Telefonia, ecco le rimodulazioni estive

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Per quanto riguarda la telefonia mobile, solo per le chiamate, gli aumenti vanno da un minimo di 0,99 fino a 1,99 euro in più. Previsti in cambio dei benefit: minuti illimitati gratis, pacchetti di gigabyte aggiuntivi da consumare in un mese. Talvolta tuttavia, nessuna opzione è inclusa nell'aumento, che risulta pertanto solo un 'ritocco' unilaterale delle condizioni economiche. La rete mobile non è immune ai rincari con aumenti da 2 a 5 euro in più al mese, a seconda dei casi. Lo stesso dicasi per internet da rete mobile gli operatori hanno in programma di ricompensare i clienti con GB aggiuntivi, fino a 30 in più al mese. I provider sono tenuti a informarci con almeno 30 giorni di preavviso tramite apposito SMS. I primi aumenti per le tariffe della telefonia fissa e per la connessione domestica sono partiti a giugno e proseguiranno fino ad agosto. I rincari vanno da un minimo di 0,89 euro fino a 3,99 euro mensili in più. Anche in questo caso, come per i cellulari, si possono accettare le condizioni proposte o recedere senza ulteriori esborsi e passare a un altro operatore.

Come recedere senza costi aggiuntivi

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Il recesso sarà possibile fino al giorno prima delle modifiche contrattuali. Il Codice delle comunicazioni elettroniche (art. 70 comma 4), stabilisce la possibilità di recedere dal contratto o passare a un altro operatore senza penali né costi di disattivazione. Per avvalercene dobbiamo comunicare la nostra decisione entro il giorno prima della data di avvio della modifica contrattuale.

Telefonia, il testo di legge contro i rincari indiscriminati

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Ma una novità è un disegno di legge in Senato, presentato a inizio luglio che, in caso di approvazione, bloccherebbe i rincari indiscriminati. L'art. 70, comma 4, del Codice delle Comunicazioni elettroniche consente alle aziende di modificare unilateralmente in qualsiasi momento gli accordi presi. Si tratta spesso di modifiche peggiorative delle condizioni di contratto, che in origine risultavano allettanti per il consumatore. Il cliente resta pertanto impotente con l'unica possibilità che è il recesso entro 30 giorni o il cambio operatore. Il disegno di legge vorrebbe impedire la modifica in senso negativo delle condizioni economiche dell'offerta da parte dei provider prima di sei mesi dalla firma del contratto. Inoltre il ddl impone maggiore trasparenza delle offerte e dei messaggi pubblicitari rivolti ai consumatori. Le compagnie, in caso di approvazione della legge, dovranno illustrare in modo chiaro le condizioni del contratto, esplicitando tutti i costi accessori.


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