Il nuovo meccanismo normativo garantirà una risoluzione più efficace e rapida delle controversie fiscali tra gli Stati membri

di Gabriella Lax - Dal primo luglio sono entrate in vigore le nuove norme dell'Unione europea che garantiranno soluzioni veloci ed efficaci delle controversie fiscali fra Stati membri, semplificando la vita e offrendo una maggiore certezza del diritto alle imprese e ai cittadini interessati dalla doppia imposizione.

Più sprint liti fiscali tra Stati membri

La rivoluzione sarà possibile grazie al nuovo sistema che aiuterà a trovare soluzioni alle controversie fiscali fra Stati in relazione all'interpretazione e all'applicazione di accordi e convenzioni internazionali intesi a eliminare la doppia imposizione.

Si verifica la doppia imposizione nel momento in cui 2 o più paesi rivendicano il diritto di tassare lo stesso reddito o utile di un'impresa o di una persona fisica. Al momento era in vigore solo una convenzione multilaterale che dava la possibilità alle autorità fiscali di sottoporre la controversia ad arbitrato; il contribuente non disponeva tuttavia dei mezzi per avviare il procedimento autonomamente, né le autorità fiscali erano tenute a raggiungere un accordo finale.

Grazie alla nuova direttiva, i contribuenti coinvolti in controversie fiscali possono avviare una procedura di accordo che gli stati devono risolvere in via amichevole entro due anni. Se in questo arco temporale non si trova una soluzione, il contribuente può richiedere l'istituzione di una commissione consultiva che dovrà decidere con un parere entro sei mesi. La commissione è composta da tre membri indipendenti nominati dagli stati membri interessati e dai rappresentanti delle autorità fiscali del paese. La decisione presa dalla commissione dovrà essere pubblicata e comunicata al contribuente. Ma se la decisione non viene applicata dallo stato membro interessato, il contribuente, entro 60 giorni dalla notifica, può chiederne l'attuazione dinanzi al giudice nazionale. Oggetto della direttiva, qualsiasi reclamo presentato dal 1° luglio 2019 in relazione a questioni riguardanti redditi o capitali percepiti dal 1° gennaio 2018. In ogni caso, le autorità dei paesi membri potranno concordare di applicare la direttiva a qualsiasi reclamo presentato prima di tale data.


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