La segnalazione della Cgia di Mestre, nonostante il lieve aumento delle multe i comuni hanno incassato meno della metà di quanto avrebbero dovuto riscuotere

di Gabriella Lax - È vero che le multe sono aumentate ma di poco. Un aumento però che non è commisurato al numero di trasgressori che non pagano le sanzioni.

Multe, i dati della Cgia

La segnalazione arriva dalla Cgia di Mestre, secondo la quale i comuni, per le multe, hanno incassato meno della metà di quanto avrebbero dovuto riscuotere. «Solo il 40,8 per cento degli automobilisti italiani ha pagato la contravvenzione inflitta dalla Polizia municipale per aver violato il Codice della Strada - si legge in una nota - 10 anni prima, la riscossione era stata del 59,1 per cento». In sintesi «A fronte dei 2,6 miliardi di euro che nel 2017 i quasi 8 mila Comuni italiani dovevano riscuotere dai trasgressori, in realtà ne hanno incassato poco più di 1 miliardo». Tuttavia, precisa la nota, non si può escludere che «coloro che non lo hanno fatto 2 anni fa, ovvero entro i canonici 60 giorni dalla notifica della multa, abbiano effettuato il pagamento successivamente, usufruendo della rottamazione delle cartelle esattoriali introdotta in varie versioni negli ultimi 3 anni». Come precisa il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo, «Se rispetto a 10 anni prima l'importo complessivo in euro delle contravvenzioni pagate ai Comuni è salito del 68 per cento è evidente che attraverso l'utilizzo dei rilevatori elettronici di velocità, molte amministrazioni comunali hanno fatto cassa, coprendo una parte dei mancati trasferimenti imposti per legge dallo Stato centrale» si sottolinea poi che «gli automobilisti, e in particolar modo i conducenti professionali, non sono dei bancomat. Molti enti locali, pertanto, dovrebbero utilizzare gli autovelox e/o i T-red con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che, come si sa, registrano flussi di traffico molto differenziati». Delicata è la situazione di chi utilizza il mezzo per ragioni di lavoro, nel caso di queste persone «che per esercitare l'attività di trasporto di persone o merci hanno l'obbligo di conseguire la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), alcune infrazioni del Codice della Strada prevedono degli aggravi sanzionatori che possono accelerare, rispetto agli altri conducenti, il ritiro/sospensione della patente professionale che, contestualmente, causa l'interruzione dell'attività lavorativa».


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