È polemica sulla norma prevista nel decreto Crescita a sostegno di Alitalia che mira ad usare gli oneri generali delle bollette della luce. Una scelta che secondo l'autorità Arera avrà ripercussioni sulle famiglie e le imprese e i consumatori insorgono

di Gabriella Lax - Un prelievo da 650 milioni di euro dalla Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali) per garantire la continuità operativa di Alitalia. È polemica sulla norma prevista nel decreto Crescita a sostegno dell'ex compagnia di volo nazionale.

Salvataggio Alitalia con oneri bollette nel decreto crescita

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Si tratta, nel caso di specie, di una norma prevista tra le pieghe del decreto Crescita (all'esame del Parlamento per la conversione in legge): due articoli prevedono, infatti, l'aumento degli oneri di sistema sulle bollette elettriche per finanziare la gestione commissariale di Alitalia che si prolunga oltremodo, a causa della difficoltà di trovare una cordata di azionisti in grado di subentrare ai Commissari per rilanciarla.

Il no di Arera al salvataggio Alitalia con oneri bollette

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Una tassazione che l'Authority per l'Energia preferirebbe evitare.

Da qui la segnalazione al Parlamento con la richiesta di evitare ulteriori rincari per i consumatori che, in questo caso, si concretizzerebbero in costi indiretti, inseriti in una voce esplicitata in fattura, assolutamente indipendenti dai consumi di energia elettrica delle famiglie.

Nello specifico, afferma l'Arera, per quanto riguarda la norma inserita nel decreto Crescita «sarebbe opportuno che questa venisse modificata nel corso dell'iter di conversione in legge, per assumere il carattere di straordinarietà (una tantum), con riferimento esclusivo all'anno 2019, introducendo un termine di restituzione delle somme disponibili presso i conti di Csea».

Aumento bollette luce, il no di Codacons e Uniconsum

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Sulla questione, i consumatori insorgono. A pronunciarsi con un secco diniego nei confronti di queste previsioni degli aumenti è innanzitutto il Codacons: «Con gli articoli 37 e 50 del Decreto Crescita - afferma il presidente Carlo Rienzi - il Governo ha pensato bene di prelevare 650 milioni di euro dalle bollette degli italiani per garantire la continuità industriale di Alitalia, ricorrendo all'apposito fondo che viene finanziato dalle famiglie attraverso le fatture di luce e gas. Tale fondo serve proprio a mitigare le variazioni periodiche delle tariffe energetiche, ed evitare rincari troppo pesanti a danno di utenti e imprese - e aggiunge - Ora il Governo, mettendo le mani su tale 'tesoretto', priverebbe le famiglie di un paracadute che serve a mitigare gli aumenti delle bollette e, di fatto, darebbe il via a forti rincari delle tariffe luce e gas a tutto danno degli utenti. Non permetteremo - conclude Rienzi - che per salvare Alitalia, già costata agli italiani la bellezza di 8,6 miliardi di euro solo negli ultimi dieci anni, Lega e M5S mettano le mani in tasca ai cittadini, e siamo pronti ad avviare una battaglia legale per bloccare tale abnorme misura».

A fargli eco Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori: «Una vergogna - sostiene - è già il colmo che si buttino soldi pubblici dalla finestra per l'ennesimo inutile salvataggio della compagnia aerea Alitalia, ma ha dell'incredibile che il costo di questa operazione, invece di gravare sulla fiscalità generale, sia caricato sul sistema elettrico, con il rischio di aumenti delle bollette di luce e gas, che sono già tra le più care d'Europa - in sintesi - gli oneri, come abbiamo sempre chiesto, dovrebbero semmai scendere, non certo aumentare».


Foto: 123rf.com
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