Tutta la comunità scolastica sarà coinvolta nei processi e sarà rivista la composizione delle commissioni mediche per l'accertamento della condizione di disabilità. Le novità sull'inclusione scolastica

di Gabriella Lax - Coinvolgimento dell'intera comunità scolastica nei processi inclusivi e rivisitazione della composizione delle commissioni mediche per l'accertamento della condizione di disabilità. Queste alcune delle novità che riguardano l'inclusione scolastica.

Inclusione scolastica disabili, famiglie più coinvolte

Secondo il ministro Bussetti la vera novità è che le famiglie saranno realmente coinvolte. Il nuovo decreto legislativo, che in consiglio ha superato un primo esame nei giorni scorsi, introduce disposizioni integrative e correttive al d.lgs. 66/2017 con lo scopo, come chiarisce la nota di Palazzo Chigi, di «assicurare una maggiore partecipazione dei portatori di interessi nelle decisioni concernenti le misure educative a favore degli alunni con disabilità e a garantire un significativo supporto alle istituzioni scolastiche nella realizzazione di adeguati processi di inclusione, anche attraverso la previsione di opportune misure di accompagnamento delle istituzioni scolastiche in relazione alle modalità di inclusione degli alunni con disabilità».

In origine la legge 107/2015 "Buona scuola", nello stabilire la delega per gli otto decreti legislativi di riforma, al comma 184 aveva disposto che il governo provvedesse "Entro due anni dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 180" ad può adottare disposizioni integrative e correttive dei decreti medesimi. Si consideri che i provvedimenti delegati sono entrati in vigore il 31 maggio 2017 e proprio allo scadere dei due anni il consiglio dei ministri ha dato il via al procedimento di modifica di uno di quei decreti legislativi. Si tratta del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 66 recate norme "Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità", entrato in vigore il 31 maggio 2017, sta ora per essere modificato. Il testo del nuovo decreto legislativo dovrà essere approvato entro 90 giorni, cioè entro fine agosto.

Inclusione scolastica, i nuovi contenuti

Il punto principale del lavoro è il coinvolgimento dell'intera comunità scolastica nei processi di inclusione. Rivisitata la composizione delle commissioni mediche per l'accertamento della condizione di disabilità ai fini dell'inclusione scolastica: saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che presiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria e un medico specializzato nella patologia dell'alunno. Anche i genitori e, dove possibile, nel caso di maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno, per superare l'attuale impostazione che prevede una meccanica associazione tra la certificazione data ai sensi della legge 104 e il supporto offerto all'alunno. Vengono creati i Gruppi per l'Inclusione Territoriale (GIT), su base provinciale: si tratta di nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e nell'uso dei sostegni previsti nel Piano per l'Inclusione. I GIT avranno anche il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all'Ufficio Scolastico Regionale. A livello scolastico ci sarà il Gruppo di lavoro operativo per l'inclusione, composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell'alunno con disabilità, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all'istituzione scolastica che interagiscono con l'alunno stesso, nonché con il supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall'Ente Locale. Il Gruppo di lavoro operativo per l'inclusione avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato, compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno e delle altre misure di sostegno, tenuto conto del profilo di funzionamento dell'alunno.


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