Ad annunciarlo il ministro della giustizia Bonafede: "Al prossimo Cdm utile si approvi riforma per dimezzare tempi processi"

di Redazione - "Al prossimo Cdm utile si approvi riforma per dimezzare tempi processi" e ciò anche in assenza di ulteriori incontri. È quanto scrive il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, sul quotidiano di via Arenula giustizianewsonline, avvertendo che "la riforma della giustizia non è più rimandabile".

Un testo che trae spunto dal focus della commissione europea sulla situazione della giustizia tra i paesi membri e che, secondo il guardasigilli, evidenzia, "i mali endemici della nostra Giustizia, per troppo tempo rimasta impantanata nella polemica politica. Noi, quei problemi li stiamo risolvendo e ora dobbiamo procedere con la riforma del processo".

Tempi della giustizia italiana secondo l'Ue

In Italia affinchè giustizia sia fatta occorrono più di 500 giorni in primo grado, 800 in appello e 1.200 in Cassazione, soprattutto nel civile. Questi i dati della settima edizione del Quadro di valutazione della giustizia presentato in questi giorni dalla Commissione europea (basato su dati del 2017) e che pone a confronto l'efficienza, la qualità e l'indipendenza dei sistemi giudiziari degli Stati membri dell'Unione Europea, con l'obiettivo di aiutare le autorità nazionali a migliorare l'efficienza del sistema.

Riforma giustizia non può attendere: testi pronti

I testi della riforma, annuncia Bonafede, "sono pronti da tempo e sono il risultato dei tavoli tecnici tenuti al ministero con gli addetti ai lavori. Una riforma che, nel settore civile, proprio quello preso in considerazione dal rapporto della Commissione europea, punta a dimezzare i tempi dei processi introducendo importanti novità nello snellimento delle procedure".

"I cittadini e le imprese non possono più attendere - conclude Bonafede -. Non c'è più tempo da perdere".


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