La decisione del Consiglio di Stato sulla questione rimborsi legati alla fatturazione a 28 giorni arriverà solo il 21 maggio

di Gabriella Lax - Per i rimborsi delle bollette a 28 giorni c'è ancora da aspettare. Avrebbe dovuto decidere il prossimo 31 marzo il Consiglio di stato e invece la decisione è stata rinviata al 21 maggio 2019. Si tratta del secondo rinvio per la decisione che dovrebbe obbligare gli operatori telefonici a rimborsare gli utenti per ogni giorno eroso illegittimamente con il giochetto delle fatture a 28 giorni.

Leggi Bollette a 28 giorni: stop ai rimborsi


Bollette 28 giorni, ancora rinviata la decisione

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La decisione era già stata rinviata una prima volta a fine marzo, nonostante le varie pronunce favorevoli del Garante e del Tar. Tutto era iniziato con la manovra degli operatori telefonici che avevano portato la fatturazione a 28 giorni, aggiungendo così in maniera furba, una tredicesima fattura in un anno. Attività che è stata dichiarata illegittima, ma la questione dei rimborsi, stimati in circa un miliardo di euro, rimane ancora sospesa. A dicembre, dopo i ricorsi di Vodafone e Tim, la sospensione dell'esecutività del dispositivo in attesa di avere le motivazioni della decisione del TAR. L'udienza era prevista entro il 31 marzo. Solo a maggio 2019, quindi, il Consiglio di Stato si pronuncerà sul diritto degli utenti a riavere i tanto sospirati rimborsi.

Codacons dopo il rinvio: «Per gli utenti non c'è pace»

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La decisione per un ulteriore rinvio sulla vicenda dei rimborsi per le bollette a 28 giorni non è piaciuta a Codacons. «Per gli utenti della telefonia non c'è pace - evidenzia il presidente Carlo Rienzi - sono più di 10 milioni di italiani attendono da mesi i rimborsi cui hanno diritto per aver subito le illegittime bollette a 28 giorni che hanno prodotto un illecito rincaro delle tariffe. Dai tribunali arrivano però sentenze contrastanti e continui rinvii delle decisioni che gettano caos nella vicenda e avvantaggiano unicamente le compagnie telefoniche, permettendo loro di non corrispondere i rimborsi che secondo l'Agcom sono dovuti agli utenti - e conclude - Attendiamo ora di leggere le motivazioni del Consiglio di Stato e sulla base di quelle valuteremo le azioni da intraprendere a tutela dei consumatori italiani».

Altroconsumo: «Una decisione inaccettabile»

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«Siamo profondamente insoddisfatti del doppio slittamento imposto dal Consiglio di Stato» è il commento di Altroconsumo che chiarisce «Soprattutto perché è un problema che riguarda milioni di consumatori: fino a 12 milioni di utenti di linea fissa e 60 milioni di utenti di telefonia mobile, infatti, con le fatture a 28 giorni hanno pagato un mese in più all'anno. 13 miliardi di euro il valore di mercato in gioco. Utenti che hanno diritto ad essere rimborsati come già stabilito dall'autorità Garante e dal Tar. Altroconsumo si spinge oltre e prova a fare una stima dei rimborsi previsti: «Orientativamente il rimborso prevedibile è compreso tra i 20 e i 60 euro e, tendenzialmente, chi ha sottoscritto un contratto fibra dovrebbe ottenere rimborsi più alti. In quest'ultima ipotesi, non bisogna sottovalutare che, spesso, la linea viene attivata usufruendo di una promozione che ne riduce già i costi iniziali».

Bollette a 28 giorni: decisione al 21 maggio

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Fissata al 21 maggio l'udienza di Palazzo Spada per decidere sulla vexata quaestio delle bollette a 28 giorni. Dopo la sospensione in prima battuta da parte della VI sezione del Consiglio di Stato degli effetti della decisione del Tar Lazio sino al 31 marzo, all'udienza di martedì scorso, la stessa, constatato che le motivazioni non erano ancora state rese pubbliche in toto, in mancanza di opposizione delle parti, ha deciso il rinvio al 21 maggio, per adottare una decisione cautelare contestuale per tutti i gestori telefonici.


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