Per l'Ispettorato, riguardo al rispetto della durata massima di lavoro notturno, occorre fare riferimento alla settimana lunga

di Gabriella Lax - Riguardo al rispetto della durata massima di lavoro notturno, occorre fare riferimento alla settimana lunga, quella, per intenderci, articolata su 6 giorni e a prescindere dall'effettiva articolazione dell'orario settimanale di lavoro del lavoratore interessato. A fornire i chiarimenti è l'Ispettorato nazionale del lavoro in relazione ad una richiesta di parere circa i limiti dell'orario di lavoro notturno ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 66/2003 (vedi allegato).

Inl, lavoro notturno, il riferimento è alla settimana lunga

L'Inl, sulla base dell'orientamento acquisito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, cerca di rispondere su quale sia «la corretta modalità di individuazione dell'arco temporale di riferimento su cui calcolare il rispetto del limite della media di ore notturne lavorate che è pari ad otto ore nelle ventiquattro».

Limite medio lavoro notturno

Il limite medio di otto ore di lavoro notturno nelle 24 ammesso per legge, va calcolato sulla base di una settimana lavorativa di sei giorni, a prescindere dall'effettiva articolazione dell'orario settimanale di lavoro del lavoratore interessato (su cinque o sei giorni di lavoro).

La legge stabilisce che «l'orario di lavoro dei lavoratori notturni non può superare le otto ore in media nelle ventiquattro ore, salva l'individuazione da parte dei contratti collettivi, anche aziendali, di un periodo di riferimento più ampio sul quale calcolare come media il suddetto limite». Tuttavia, niente è stabilito circa il parametro temporale in relazione al quale effettuare la media oraria del lavoro notturno. Da qui la circolare del ministero del lavoro n. 8 del 2005 ha specificato che «tale limite costituisce, data la sua formulazione, una media fra ore lavorate e non lavorate pari ad 1/3 (8/24) che, in mancanza di una esplicita previsione normativa, può essere applicato su di un periodo di riferimento pari alla settimana lavorativa - salva l'individuazione da parte dei contratti collettivi, anche aziendali, di un periodo più ampio sul quale calcolare detto limite - considerato che il legislatore ha in più occasioni adoperato l'arco settimanale quale parametro per la quantificazione della durata della prestazione».

Settimana lavorativa

Nello specifico del quesito: la settimana lavorativa di 40 ore sia articolata su cinque giorni non sarà i consentito al personale impegnato in lavoro notturno svolgere lavoro straordinario, poiché la media oraria giornaliera delle otto ore sarebbe già raggiunta con il completamento dell'ordinario orario di lavoro; altrimenti, si determinerebbe la violazione del divieto di cui all'art. 13 del D.Lgs. n. 66/2003. Nell'evenienza della settimana articolata su 6 giornate di lavoro, il lavoratore notturno potrebbe effettuare lavoro straordinario sino al limite delle 48 ore settimanali in quanto, in questo caso, la media giornaliera sarebbe rispettosa del limite legale.

Fatte queste premesse, il parere spiega che per"settimana lavorativa", in assenza di una definizione normativa o contrattuale, può essere individuata nell'astratto periodo di 6 giorni (nel caso prestazione lavorativa su 5 giorni pertanto il sesto giorno è da considerarsi giornata di lavoro a zero ore) e cioè nell'arco temporale settimanale al "netto" del giorno obbligatorio di riposo previsto dall'art. 7 del D.Lgs. n. 66/2003.

Scarica pdf nota Inl n. 1438/2019

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