Il disegno di legge sulla musica italiana presentato dalla Lega per modificare i palinsesti musicali delle radio nazionali

di Gabriella Lax - Sarà stata la vittoria inaspettata del Festival di Sanremo da parte di un giovane di origini egiziane, sarà la paura di essere "defraudati" di primati che appartengono alla canzoni o alle canzonette del nostro Paese. Nasce un disegno di legge del Carroccio sulla musica italiana presentato dalla Lega per modificare i palinsesti musicali delle radio nazionali.

Lega, in radio una canzone italiana ogni tre

L'obiettivo della proposta di legge, firmata dal legista Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera (già direttore di Radio Padania) è enfatizzare l'importanza della musica italiana, tutelandone la tradizione e le radici, dando anche spazio agli esordienti. Il testo, dal titolo "Disposizioni in materia di programmazione radiofonica della produzione musicale italiana", riporta le firme dei deputati Maccanti, Capitanio, Cecchetti, Donina, Fogliani, Giacometti, Tombolato e Zordan. Si parte da dati di fatto, come riporta Adnkronos: nelle dieci emittenti radiofoniche più ascoltate nel Paese la quota media di repertorio italiano è inferiore al 23%, con alcuni casi limite di emittenti (specializzate e non) in cui tale quota è uguale o inferiore al 10%.

Musica, il contenuto della proposta sui palinsesti in radio

Da qui le richieste dei Leghisti che, nell'articolo 2 della proposta, chiedono che «le emittenti radiofoniche, nazionali e private- riservino - almeno un terzo della loro programmazione giornaliera alla produzione musicale italiana, opera di autori e di artisti italiani e incisa e prodotta in Italia, distribuita in maniera omogenea durante le 24 ore di programmazione». Ed ancora, una quota «pari almeno al 10 per cento della programmazione giornaliera della produzione musicale italiana è riservata alle produzioni degli artisti emergenti». Sempre secondo l'impostazione della proposta «la vigilanza sull'applicazione della presente legge è affidata all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - e - in aggiunta a quanto espressamente previsto dalla normativa vigente, l'Autorità, a fronte della reiterata inosservanza delle disposizioni di cui alla presente legge, può in ultima distanza disporre la sospensione dell'attività radiofonica da un minimo di otto ad un massimo di trenta giorni». Tante le reazioni alla proposta della Lega. Ma il cantante pugliese Albano va oltre: «Occorre tutelare di più la nostra tradizione, come fanno gli altri Paesi: bisogna fare come in Francia dove le radio trasmettono il 75 per cento di musica nazionale e il 25 per cento di musica straniera».


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