E' l'Inps a chiarire che se finiranno le risorse previste, il reddito di cittadinanza sarà tagliato ma solo per gli ultimi arrivati e il governo dovrà rimodulare il beneficio

di Gabriella Lax - Il reddito di cittadinanza verrà tagliato nel caso in cui dovessero finire le risorse. A fornire i chiarimenti è l'Inps nella circolare n. 43/2019 (sotto allegata) che spiega cosa accadrà in caso di esaurimento dei quasi 6 miliardi disponibili per il 2019 per l'erogazione del reddito di cittadinanza.

Taglio Rdc se finiscono risorse, ma solo per nuove domande

Nel documento, l'istituto avvisa i ministeri che in caso di esaurimento delle risorse stanziate, il governo dovrà rimodulare l'ammontare del beneficio entro 30 giorni, ma gli effetti dei tagli colpiranno ad ogni modo solo gli ultimi arrivati, giacchè la "rimodulazione opera esclusivamente nei confronti delle erogazioni successive all'esaurimento delle risorse non accantonate".

I limiti di spesa, prosegue la circolare, per l'Rdc, sono determinati "nella misura di 5.894 milioni di euro per il 2019, di 7.131 milioni di euro per il 2020, di 7.355 milioni di euro per il 2021 e di 7.210 milioni di euro annui a decorrere dal 2022". Inoltre, il beneficio ha carattere assistenziale per cui è esente da Irpef.

La circolare, ovviamente, non tiene ancora conto delle modifiche apportate in sede di conversione al decretone, e si basa sulla previsione, contenuta nel testo originario del provvedimento, secondo cui "è previsto un meccanismo di rimodulazione dell'ammontare del beneficio che opera all'esaurimento delle risorse non accantonate".

L'Inps ricorda altresì che con il via libera al reddito di cittadinanza, il Rei (reddito di inclusione) è andato in soffitta. Per cui, il beneficio continuerà ad essere erogato per la durata prevista per chi ne ha fatto richiesta entro il 28 febbraio.

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Scarica pdf circolare Inps n. 43/2019

Foto: 123rf.com
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